Coronavirus: chiudere le scuole non diminuisce diffusione, ma danneggia studenti. Studio pubblicato da Lancet

L’impatto sarebbe minimo, marginale, sulla diffusione del virus. A dirlo gli esperti dell’University College di Londra in uno studio pubblicato da Lancet Child and Adolescent Health.
A “costare”, invece, secondo quanto detto da Russell Viner, l’autore principale dello studio, alla BBC è l’educazione dei bambini che viene “danneggiata e la loro salute mentale” che potrebbe soffrirne. Oltre al danneggiamento delle finanze familiari.
La pubblicazione riporta dell’analisi di 16 studi che riguardano sia dati raccolti sul Covid-19 che su altre epidemie, dall’influenza alla Sars. Chiudere le scuole serve in caso di influenza, ma non in caso del Covid-19, soprattutto perché bambini e giovani non sono veicolo di infezione.
Lo studio è stato basato su un modello matematico, che ha restituito una percentuale che va tra il 2 e il 4% di decessi in meno legati alla diffusione del Covid grazie alla chiusura delle scuole. Cifra che, se paragonata con i danni sociali causati dalla chiusura delle scuole, non giustificherebbe.
Lo studio è stato contestato da Neil Ferguson, epidemiologo dell’Imperial College di Londra. “Se combinata con un rigoroso distanziamento sociale questa misura può avere un ruolo importante nel diminuire i contatti sociali tra le famiglie e assicurare un calo nella trasmissione del virus”.