Coronavirus, Chimienti (M5S): non approvo la prova a crocette del concorso. Stiamo lavorando per il rientro a scuola

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“Noto con dispiacere che la ministra Lucia Azzolina è diventata bersaglio di attacchi quotidiani sempre più sguaiati, soprattutto da parte di tanta politica che mai ha avuto a cuore le sorti della scuola italiana (Gelmini in testa).

Provateci voi.
Provateci voi a essere a capo di viale Trastevere in questo momento, ad avere il compito di riaprire le scuole con un’emergenza sanitaria in corso, a essere tirati per la giacca da partiti, sindacati, giornali, associazioni, intellettuali, pseudo esperti di scuola che mai hanno messo piede in un’aula.
Provateci voi, in questo momento storico, a tenere insieme i diritti costituzionali alla salute e all’istruzione senza fare errori e senza scontentare nessuno.
Mai come oggi, il mondo della politica e della cultura dovrebbero essere propositivi e stringersi intorno a chi sta cercando di far ripartire la scuola.
Personalmente, insieme a un gruppo di docenti e dirigenti scolastici, sto lavorando a una proposta per la riapertura delle scuole a settembre che sottoporremo alla ministra e che presto renderemo pubblica.

Ognuno di noi deve dare il suo contributo positivo. Sono certa, conoscendo la ministra, che saprà ascoltare le voci di tutti ma soprattutto di chi vive la scuola ogni giorno.
Sono certa che accoglierà le critiche e valuterà nel merito e senza pregiudizi tutte le proposte che perverranno sul tavolo, comprese quelle delle voci in dissenso.
L’Italia deve ripartire. Serve lo sforzo di tutti.
Sui concorsi, visto che mi scrivete in tanti, vi dico come la penso. Non condivido assolutamente la modalità del test a crocette (che però il Parlamento ha votato a dicembre, quindi gli scudi dovevano levarsi allora, non adesso), né la tempistica con cui verranno svolti (in estate, presumibilmente).

Credo che questo sarebbe l’unico momento storico che giustificherebbe uno snellimento delle procedure (concorso per titoli e servizi) per evitare alle persone di viaggiare tra le regioni e affrontare un concorso in una condizione psicologica già compromessa da questi mesi difficili per tutti. Questo sarebbe l’unico momento in cui l’urgenza di assumere insegnanti e di tutelare la salute pubblica giustificherebbe eventuali sanatorie.
Ma questo discorso è intrinsecamente sbagliato perché l’emergenza non può essere il cavallo di Troia con cui abbattere (per l’ennesima volta) il principio secondo cui nella scuola si entra per concorso.

L’emergenza, però, potrebbe essere la chiave di volta per cambiare davvero paradigma. Non testare solo la preparazione dei docenti sulle discipline teoriche e sulla legislazione (con un test a crocette) ma valutare sul campo (e con un esame finale dopo l’anno di tirocinio) la loro preparazione didattica e pedagogica, il loro impegno, la loro motivazione, il grado di competenze relazionali, sociali, digitali. Insomma, il vecchio FIT mai partito su cui tanto avevano lavorato M5S e PD avendo come unico obiettivo quello di selezionare (e formare, laddove ci fossero carenze) i migliori insegnanti per i nostri ragazzi.

Forse è tardi per tornare indietro sul concorso straordinario perché non si avrebbero i tempi tecnici per assumere a settembre. Tuttavia, se così non fosse, invito i miei ex colleghi in commissione cultura (Gianluca Vacca, Luigi Gallo, Maria Marzana), Luigi Di Maio e Lucia Azzolina a pensare a questa grande opportunità e a trasformare l’emergenza in un’esperienza da cui trarre il meglio.
E ora finiamola di riversare rabbia social su una donna, giovane che sta facendo del suo meglio in una situazione impossibile per chiunque. Discutiamo di scuola, per favore.”

Lo ha scritto l’On. Chimienti su FB.

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