Coronavirus, Azzolina: chiudere le scuole è disastro. Pd, sì a chiusura per aiutare sistema sanitario. Anief, “Riaprire a gennaio”

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La curva epidemiologica è risalita in maniera decisa nelle ultime settimane. Oggi, con leggero calo rispetto a ieri, si sono registrati 32.961 casi con 225.640 tamponi, mentre continuano a salire i decessi (oggi + 623). Sulla chiusura delle scuole sono diverse le posizioni in campo politico e sindacale. La ministra e il Movimento 5 Stelle intendono in ogni caso proseguire con le attività didattiche in presenza.

Azzolina: chiudere le scuole è un disastro

Bisogna considerare anche i rischi derivanti dalla chiusura delle scuole, io sono convintissima che noi rischiamo un disastro dal punto di vista psicologico, dello sviluppo formativo, sociologico, educativo di un bambino”, ha detto stamane la ministra dell’istruzione Lucia Azzolina a Radio Anch’Io, su Rai Radio 1.

Ad appoggiare la ministra Vittoria Casa, Presidente della Commissione Cultura Scienza e Istruzione, che a margine dei lavori odierni presso la VII Commissione della Camera, ha dichiarato che la chiusura delle scuole deve essere considerata un’estrema scelta. “La chiusura delle scuole di ogni ordine e grado deve essere considerata come scelta estrema, da attuare per un tempo limitato e soltanto laddove sia strettamente indispensabile”, visto che “le istituzioni scolastiche non siano l’origine dei numerosi focolai presenti su tutto il territorio nazionale ma che, al contrario, siano altre situazioni della quotidianità a produrre maggiori rischi per le studentesse e gli studenti“, ha spiegato Casa del Movimento 5 Stelle.

Italia Viva

Apprendiamo che la ministra Azzolina avrebbe richiesto i test rapidi nelle scuole da metà Agosto ma che, a quanto riporta la Ministra stessa, il commissario Arcuri ne avrebbe ordinati 13 milioni solo adesso. Occorre fare di tutto per garantire la didattica in presenza, per cui, anche se in ritardo, ben vengano i test rapidi per i nostri ragazzi”. Ad affermarlo in una nota il senatore Giuseppe Cucca, vicepresidente di Italia Viva in Senato e la senatrice Daniela Sbrollini.

Pd: chiudere per aiutare sistema sanitario

Dalla parte opposta il Partito democratico, che già nei giorni scorsi ha evidenziato la necessità di chiudere temporaneamente le scuole. “Il sistema sanitario nazionale è sotto stress e l’apertura degli istituti sta oggettivamente aggravando una situazione difficile“, afferma Lucia Ciampi, deputata Pd in Commissione Cultura di Montecitorio. Secondo Ciampi una possibile chiusura temporanea delle attività in presenza, programmata e temporanea “non deve essere vista come una sconfitta ma come il contributo responsabile che il mondo dell’Istruzione potrebbe dare ad un sistema sociale, economico e produttivo già provato da restrizioni e limiti“.

Anief: ripartire a gennaio

Tar le voci sindacali quella di Anief che pensa sia meglio chiudere per ripartire in più sicurezza a inizio del nuovo anno. “Oggi si realizzano dieci volte il numero di tamponi rispetto a pochi mesi fa, siamo più preparati, conosciamo meglio il virus ma proprio per questo dobbiamo chiudere, purtroppo, e con dispiacere, anche le scuole“, spiega il presidente nazionale Marcello Pacifico, che rimarca: “se dobbiamo chiudere, nonostante i protocolli di sicurezza sottoscritti, lo si faccia senza troppi indugi, abbandonando la ripartizione dei territori italiani in colori. Così da ripartire con l’inizio del 2021, sperando che la curva dei contagi sia finalmente scesa”.

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