“Cornici Private”, studenti lanciano campagna shock contro lo sharenting

Un gruppo di studenti universitari ha deciso di scuotere le coscienze con una campagna di guerriglia marketing contro lo sharenting, la pratica sempre più diffusa di condividere foto dei propri figli sui social media.
L’iniziativa, denominata “Cornici Private”, ha invaso le strade di Roma, in particolare il quartiere Testaccio, con cornici contenenti volti di bambini e una domanda che fa riflettere: “Metteresti tuo figlio per strada?”.
Dietro ogni cornice, un QR code rimanda al sito del progetto, dove un inquietante catalogo di foto di bambini, generate dall’intelligenza artificiale grazie alle migliaia di immagini pubblicate dai genitori sui social, accoglie il visitatore. La domanda “E se nella foto ci fosse tuo figlio?” campeggia sopra le immagini, sottolineando il rischio di esporre i minori a potenziali pericoli, come il furto d’identità o l’utilizzo improprio delle loro immagini.
Il messaggio degli studenti è chiaro: le foto dei bambini dovrebbero rimanere private, protette tra le mura domestiche e non esposte al pubblico indiscriminato dei social media. Il titolo “Cornici Private” gioca proprio su questo concetto: cornici che solitamente decorano le pareti di casa, private della loro intimità e posizionate in luoghi pubblici, le strade.
L’iniziativa, tanto originale quanto efficace, vuole sensibilizzare i genitori sui rischi dello sharenting e spingerli a riflettere prima di condividere online le immagini dei propri figli. Un monito importante in un’epoca in cui la privacy, soprattutto quella dei minori, sembra essere sempre più a rischio.