Coordinamento SFP: scuole riaperte e ancora troppe incertezze lasciate in mano a docenti e genitori
Coordinamento Nazionale Scienze della Formazione Primaria Nuovo Ordinamento – Le scuole riaprono e sono ancora troppe le incertezze lasciate in mano a docenti e genitori.
Come è possibile che il futuro dei nostri figli e studenti sia lasciato su un piano il cui equilibrio è così instabile?
Le conseguenze di ogni azione sembrano un’incombenza del singolo e, soprattutto, dettate dalla fortuna.
Infatti, su tutto il territorio nazionale genitori e docenti pendono dalla labbra di troppa gente che, scaricando le proprie responsabilità, rimanda ogni decisione al buon senso e… all’istinto.
Ad esempio, il Presidente della Puglia, Michele Emiliano, ha affermato che “Le istituzioni scolastiche del primo ciclo (scuola primaria e secondaria di primo grado), nell’ambito dell’alleanza del rapporto Scuola-famiglia, devono garantire l’attività didattica in presenza in luogo della didattica digitale integrata, per tutti gli alunni le cui famiglie la richiedano espressamente per i propri figli.”
In sostanza, la palla passa nelle mani dei genitori che, se lo vorranno, in modalità del tutto self-service, sceglieranno il tipo di servizio di cui usufruire.
Esattamente come un caffè, concesso da asporto o bevuto al bancone del bar.
I docenti sono come delle pedine e considerati immuni da ogni male, si destreggiano, dalla sera alla mattina, un po’ in casa propria e un po’ a scuola, tra didattica a distanza, didattica integrata, in presenza e burocrazia.
Si troveranno ancora a gestire permessi, carte e giustificazioni sempre troppo vaghi e si metterà nuovamente sotto scacco la loro professionalità.
Inoltre, intorno ai temi dell’infanzia e delle istituzioni educative, il nostro Paese dimostra di avere un atteggiamento di disattenzione, incuria e disinteresse, basti pensare alla scuola dell’infanzia, totalmente scomparsa nel dibattito pubblico.
I fatti sembrano essere in netta contrapposizione con le parole recentissime del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che punta sulla qualità dell’insegnamento e sul riconoscimento della figura dell’insegnante, anche in termini di remunerazione, inadeguata e non in linea con gli standard europei.
“Potremmo fare e dovremmo fare di più.”- ha dichiarato, usando il condizionale.