Contro ChatGpt più valore alle verifiche orali. Un preside: “Le prove scritte possono essere facilmente copiate”

Spesso percepita come una minaccia per l’integrità scolastica, l’intelligenza artificiale emerge invece come un prezioso alleato nel campo dell’educazione.
Esempio lampante di questa tendenza è il progetto che coinvolge 54 scuole del Friuli-Venezia Giulia. L’obiettivo? Utilizzare gli algoritmi per potenziare il processo di apprendimento, similmente all’impiego dei robot smart nelle nostre case.
Un interrogativo cruciale rimane: come prevenire l’uso improprio di strumenti come ChatGPT da parte degli studenti per compiti e test? Luca Gervasutti, preside del Liceo classico Stellini di Udine e capofila del progetto, sottolinea l’importanza delle verifiche orali e la facilità con cui le prove scritte possono essere copiate. Ciò pone in luce una sfida fondamentale nell’integrazione dell’IA nell’istruzione.
L’ambizione del progetto “Costruire il futuro” non si limita a identificare chi copia, ma mira a educare studenti, docenti e dirigenti sull’uso di ChatGPT e altri assistenti cognitivi. L’approccio adottato è bottom-up, con linee guida sviluppate direttamente dagli attori scolastici, piuttosto che imposte dall’alto. Questo processo enfatizza l’uso creativo e produttivo dell’IA, che va oltre la semplice facilitazione di compiti e traduzioni.
Un esempio tangibile di questa innovazione è l’introduzione di un chatbot sul sito del Liceo Stellini, che ha già registrato oltre mille interazioni. Tale strumento non solo risponde alle domande degli utenti, ma consente anche di sondare il “sentimento di pancia” della comunità scolastica. Il preside evidenzia come l’IA possa anche assistere i docenti in attività quali la correzione automatica delle prove e la comunicazione con studenti e famiglie straniere.