I contributi richiesti dalle scuole alle famiglie sono volontari, ma non per tutte le scuole…

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Red – In un articolo pubblicato sulla rubrica Skuola.net del sito del TGCom24, si narra una strana vicenda sul pagamento del contributo volontario ad una scuola del bresciano, I.I.S. Mariamo Fortuny di Brescia.

Red – In un articolo pubblicato sulla rubrica Skuola.net del sito del TGCom24, si narra una strana vicenda sul pagamento del contributo volontario ad una scuola del bresciano, I.I.S. Mariamo Fortuny di Brescia.

Il preside della scuola suddetta avrebbe scritto una lettera ai familiari di uno studente per richiedere il pagamento dei 170 euro di contributo alla scuola, non versato nei termini. L’articolo riporta quanto scritto:" “Vi intimiamo il pagamento della suddetta cifra entro 7 giorni dal ricevimento della presente […] In caso di mancato tempestivo adempimento, si procederà a termini di legge per il recupero coatto della somma dovuta, degli interessi, e della rivalutazione monetaria intervenuta, fatto comunque salvo il diritto della scrivente di adire le autorità competenti per ottenere il ristoro dei danni subiti e subendi e delle spese comunque sostenute”.
 
Questa "richiesta" è palesemente contraria alla normativa. In una circolare del 2012 a firma di Lucrezia Stellacci, oggi capo dipartimento del Miur e all’epoca Direttore Generale dell’USR della Puglia, si legge: “In primo luogo non pare superfluo precisare che i versamenti di cui all’oggetto devono essere totalmente volontari”.
 
Ci sono altri episodi che coinvolgono scuole , continua la testata, che minacciano le famiglie di pagare altrimenti o non è possibile effettuare l’iscrizione dei figli a scuola o  addirittura potrebbero essere bocciati , come accaduto all’istituto tecnico Fazzini Mercantini (AP), dove lo scorso anno si avvisava le famiglie così: “la mancata presentazione entro il detto termine del 20.02.2012 di quanto sopra richiesto sarà considerata un’infrazione disciplinare a tutti gli effetti, con ripercussioni sulla valutazione del comportamento e quindi, sulla media dei voti e sull’ammissione alla classe successiva”. 
 
Dietro le denunce del giornale, il MIUR si è attivato a favore delle famiglie: il capo dipartimento Giovanni Biondi ha inviato una missiva ai direttori di ben 13 uffici scolastici regionali, per avviare le verifiche poiché “ si evince che in molte scuole sia diffusa la pratica di chiedere il pagamento di contributi, pena la mancata iscrizione degli studenti stessi e di quanto sia deficitaria la comunicazione alle famiglie circa le destinazione dei contributi stessi".

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