Contratto. Giannini apre ai sindacati, Anief: apertura proponendo 17 euro lordi annui di aumento?
Anief – Il Governo ha intenzione di avviare la trattativa con i sindacati proponendo 17 euro lordi di aumento annuo su buste paga divorate da un’inflazione chegaloppa e che in meno di un decennio si è impennata del 20 per cento. Cosa si inserisce, con questo, “l'enorme sforzo di fondi messi in campo” da questoGoverno “e diretti all'incentivazione degli insegnanti”? Sono risorse che, in applicazione del decreto legislativo di riforma 150/2009, verranno percepitesolo da una minoranza del personale. E tutti gli altri?
Marcello Pacifico (presidente Anief e segretario confederale Cisal): “forse il Ministro dell’Istruzione non sa che questa situazione di stallo per 3 milioni didipendenti pubblici, come comunicato dal Mef, potrebbe prorogarsi almeno sino al 2018 e forse anche al 2021. Quindi, si profila che i lavoratori sianocondannati a percepire ancora lo stesso stipendio per altri cinque anni. A lei e al Ministro della Funzione Pubblica, Marianna Madia, ricordiamo che è giuntal’ora di sbloccare anche il turn over, favorire un reale assorbimento dei precari, adeguare i pensionamenti alla realtà europea. Se davvero si vuolerilanciare la pubblica amministrazione, occorre ripartire da compensi dignitosi e da un ricambio occupazionale vero.
“Non si comprende come il Ministro dell’Istruzione possa parlare di apertura sul rinnovo del contrattodella scuola e della pubblica amministrazione, dal momento che il Governo ha intenzione di avviare la trattativa con i sindacati proponendo 17 euro lordi diaumento annuo rispetto ad un’inflazione che galoppa e che in meno di un decennio si è impennata del 20 per cento”: replica così Marcello Pacifico,presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, alle dichiarazioni rilasciare stamane dal Ministro Giannini sulla fondatezza della richiesta dei lavoratori pubblici del rinnovo contrattuale, fermo da seianni.
Anief – Il Governo ha intenzione di avviare la trattativa con i sindacati proponendo 17 euro lordi di aumento annuo su buste paga divorate da un’inflazione chegaloppa e che in meno di un decennio si è impennata del 20 per cento. Cosa si inserisce, con questo, “l'enorme sforzo di fondi messi in campo” da questoGoverno “e diretti all'incentivazione degli insegnanti”? Sono risorse che, in applicazione del decreto legislativo di riforma 150/2009, verranno percepitesolo da una minoranza del personale. E tutti gli altri?
Marcello Pacifico (presidente Anief e segretario confederale Cisal): “forse il Ministro dell’Istruzione non sa che questa situazione di stallo per 3 milioni didipendenti pubblici, come comunicato dal Mef, potrebbe prorogarsi almeno sino al 2018 e forse anche al 2021. Quindi, si profila che i lavoratori sianocondannati a percepire ancora lo stesso stipendio per altri cinque anni. A lei e al Ministro della Funzione Pubblica, Marianna Madia, ricordiamo che è giuntal’ora di sbloccare anche il turn over, favorire un reale assorbimento dei precari, adeguare i pensionamenti alla realtà europea. Se davvero si vuolerilanciare la pubblica amministrazione, occorre ripartire da compensi dignitosi e da un ricambio occupazionale vero.
“Non si comprende come il Ministro dell’Istruzione possa parlare di apertura sul rinnovo del contrattodella scuola e della pubblica amministrazione, dal momento che il Governo ha intenzione di avviare la trattativa con i sindacati proponendo 17 euro lordi diaumento annuo rispetto ad un’inflazione che galoppa e che in meno di un decennio si è impennata del 20 per cento”: replica così Marcello Pacifico,presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, alle dichiarazioni rilasciare stamane dal Ministro Giannini sulla fondatezza della richiesta dei lavoratori pubblici del rinnovo contrattuale, fermo da seianni.
Ma se per il titolare del dicastero del Miur non bisogna dimenticare “l'enorme sforzo di fondi messiin campo” da questo Governo “e diretti all'incentivazione degli insegnanti”, secondo Pacifico “qualsiasi azione sul fronte degli stipendi non puòprescindere dallo sblocco dell’indice di vacanza contrattuale: si tratta di un’indennità prevista dalla legge, da corrispondere mensilmente nella busta paga, comeindennizzo in attesa dei futuri adeguamenti di stipendio, nella misura del 50% del costo della vita registrato. Lo stipendio, in pratica, dovrebbe subireun’indicizzazione per evitare che venga lesa la dignità dei lavoratori”.
“Viene da chiedersi se il il Ministro Giannini – continua il sindacalista Anief-Cisal- abbia avuto modo di andare a vedere iriferimenti del DEF sugli stipendi dei dipendenti pubblici, il documento di programmazione di economia e finanza: è possibile, leggendo le stime redatte dagli economisti di Stato, che questa situazione distallo possa prorogarsi almeno sino al 2018 e forse anche al 2021. Quindi, si profila che lavoratori siano condannati a percepire lo stesso stipendio per altri cinque anni. Ma soprassedere al conferimento dell’indennità di vacanza contrattuale significa non applicarela normativa vigente in materia di tutela retributiva del pubblico impiego, a partire dall’articolo 2, comma 35, della Legge n. 203/2008, dalla leggefinanziaria 2009 e anche le disposizioni previste dal l Decreto Legislativo 150/2009”.
Ecco perché per Anief-Cisal non c’è altra scelta che ricorre dal giudice: è l’unico, in mancanza di una maggioranza politica cherema contro, ad essere in grado di fornire l’adeguamento dei valori dell’indennità di vacanza contrattuale all’attuale costo della vita. Ed è perquesti motivi che Anief-Cisal consiglia di ricorrere per l’adeguamento dell’indennità di vacanza contrattuale: in questo modo, si intende recuperare una cifra che va da un minimo di 180 euro lordi all’anno a un massimo di 1.800 euro, calcolati su una busta paga media di 1.500 euro mensili e per gli ultimi diecianni. E bisogna farlo in fretta, perché c’è il rischio prescrizione.
“Siamo convinti che questa operazione – riprende Pacifico – sia propedeutica ad un investimentoadeguato di finanziamenti, da indirizzare in modo specifico al rinnovo del contratto. Che non ha nulla a che vedere con le risorse da assegnare al meritoprofessionale, che in applicazione del decreto legislativo 150/2009 verranno percepite solo da una minoranza del personale. Si tratta di due piani diversi:gli incentivi per chi lavora di più e meglio vanno distinti con i finanziamenti utili all’adeguamento dello stipendio base al costo della vita. Purtroppo perle buste paga, sono stati stanziati, nell’ultima Legge di Stabilità, appena 155 milioni di euro, che i lavoratori statali dovranno farsi bastare per ilprossimo triennio. Come sa la Corte Costituzionale, nell’estate del 2015, non avesse dichiarato illegittimo il blocco contrattuale”.
Le operazioni da attuare, tuttavia, non si limitano all’adeguamento degli stipendi. “Al MinistroGiannini, ma prima ancora al Ministro della Funzione Pubblica, Marianna Madia, chiediamo anche di sbloccare il turn over, favorire un reale assorbimento deiprecari, ad iniziare da quelli con oltre 36 mesi di servizio, di adeguare i pensionamenti alla realtà europea: se si vuole davvero rilanciare la pubblicaamministrazione, scuola compresa, occorre ripartire – conclude Pacifico – da stipendi dignitosi e da un ricambio occupazionale vero”.
19 maggio 2016
Ufficio Stampa Anief