Contratto di supplenza fino a giugno, ma viene licenziata. La storia di Anna, docente a Roma dalla Calabria: “Qualcuno ci tuteli”

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Contratto di supplenza fino all’8 giugno, ma a dicembre viene licenziata e si ritrova a Roma, a 800 km da casa, con un contratto di affitto e le spese da pagare. È la storia di Anna Fuoco, 33 anni, calabrese, docente precaria da 5 anni di matematica e scienze. Anna ha deciso di raccontarsi a Orizzonte Scuola per dar voce a questa vicenda e chiedere tutela.

A settembre arriva la supplenza da graduatorie di istituto fino al termine delle lezioni. Anna è sicura, visto che il collega sostituito era in aspettativa per dottorato, e si trasferisce a Roma, firmando il contratto di locazione. “Ho anche acquistato la macchina, certa della stabilità economica” aggiunge, “l’auto serve per andare al lavoro, la casa sta in campagna fuori Roma, per risparmiare un po’ sugli affitti alti della città“.

A un certo punto tutto cambia. A dicembre il posto risulta di nuovo vacante e torna all’Ufficio provinciale per incarichi da GPS: “Il docente che sostituivo si è dimesso e sono stata licenziata. Al mio posto è arrivata un’altra docente da GPS grazie all’algoritmo che mi aveva bypassato“.

Tutto assurdo, è successo prima di Natale, quindi un periodo in cui nemmeno potevo contare su altre nomine. Sono tornata in Calabria con una situazione economica drammatica. Per fortuna mi aiutano i miei. La proprietaria dell’appartamento mi è venuta incontro, nonostante si richiedano tre mesi di preavviso per lasciare la casa” spiega.

Ora sono tornata a Roma ma non so se e per quanto potrò lavorare. Oltre ai soldi perdo il punteggio e per me è assurdo perché non sono mai rimasta senza supplenza. Ho fatto tanti sacrifici, ho studiato tanto per fare la docente e ora è difficile accettare questa situazione o pensare di fare altro. Se non arriverà niente a febbraio tornerò dai miei in Calabria” racconta.

Mi sono rivolta al sindacato e mi hanno spiegato che non si può fare niente perché la normativa prevede questo e cioè che il posto vacante venga restituito alle graduatorie provinciali. Quello che chiedo – conclude Anna – visto che non posso certo cambiare la normativa, è che ci sia qualche tutela dal punto di vista personale per noi lavoratori. Non si può essere licenziati così con un contratto sicuro fino a giugno e un affitto da pagare“.

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