Contratto dell’Area Istruzione dei dirigenti, profonda delusione da parte di Udir: “Pronti a riscrivere le norme se a dicembre diventeremo rappresentativi”
Nel Contratto nazionale di lavoro per l’Area Istruzione e Ricerca relativo al triennio 2019-21 dei dirigenti, appena firmato all’Aran, la parte economica occupa ben… cinque articoli! Qualcuno ha detto che è un contratto inesistente: in effetti, nel contratto c’è ben poco. Forse le cose vanno meglio per la parte normativa? Non si direbbe, considerato che non si è riusciti ad ottenere nemmeno la disponibilità del 100% dei posti vacanti per i trasferimenti interprovinciali, come previsto in deroga alla contrattazione dal legislatore stesso su richiesta di Udir.
“Continuare ad applicare regole previste sui concorsi regionali a chi ha partecipato ad un concorso nazionale e giocare con le percentuali dei posti sa molto di presa in giro”, commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Udir. Da un’attenta analisi, come Udir evidenziamo che anche questa volta si fa riferimento ai contratti precedenti, con l’avvertenza però che le norme previgenti non devono essere in contraddizione con quelle dei contratti successivi e, naturalmente, con le disposizioni di legge. Di fatto – continua Pacifico -, per capire qual è la normativa contrattuale oggi vigente bisogna fare un’esegesi che ha poco da invidiare a quelle bibliche”.
Per ovviare a questa assurdità, Udir pubblicherà a breve un testo integrato della normativa contrattuale oggi vigente, di fatto un contratto che per essere compreso deve per forza passare da uno studio approfondito di tutti i Ccnl precedenti: non è proprio il massimo visto che comunque la firma arriva nel 2024, con una vigenza 2019/2021, mentre dovrebbe essere già in piedi l’ipotesi di quello successivo.
Tornando alla parte economica, a regime gli aumenti contrattuali ammontano a ben… 195 euro lordi! Al netto, stiamo parlando di un aumento di 100 euro al mese. Naturalmente, di perequazione con gli altri Dirigenti dell’Area C e con quelli dello Stato più in generale, nemmeno a parlarne, neanche con la seconda fascia (perequazione esterna). Né va meglio per la perequazione interna: tutti i dirigenti assunti dopo il 2001 non hanno infatti riconosciuto un assegno ad personam che si chiama RIA.
Per quanto riguarda i pensionati e i pensionandi, all’articolo 29 il testo contrattuale riprende alla lettera la normativa previgente, per cui non si fa alcuna chiarezza sulla questione degli scaglionamenti rispetto alla pensione e al Trattamento di fine rapporto, il cosiddetto Tfr.
L’unico risultato positivo riguarda i Dirigenti scolastici assegnati all’estero a cui viene riconosciuta la retribuzione di posizione spettante alla scuola che dirigevano al momento dell’assegnazione all’estero; per la verità, il merito va ad Udir che l’ha sempre rivendicata.
Marcello Pacifico avverte quindi che si batterà perché “siano stanziate le risorse necessarie per arrivare alla perequazione almeno con il contratto 2025/2027, oltre alla risoluzione del problema mobilità anche fuori dai tavoli negoziati. Per farlo, però, è necessario dare fiducia a Udir, con una adesione massiccia entro il 31 dicembre 2024, data di rilevazione delle deleghe”, conclude il presidente nazionale Udir.
I CONTENUTI DEL RINNOVO DEL CONTRATTO DEI DIRIGENTI AREA ISTRUZIONE E RICERCA
Per quanto riguarda la parte economica dell’accordo sottoscritto il 7 agosto, secondo quanto riportato dalla stampa specializzata, “lo stipendio tabellare viene rideterminato in 47.015,73 euro. La retribuzione di posizione di parte fissa viene incrementata a 60 euro da gennaio 2021. La parte variabile della retribuzione di posizione è stata pienamente riconosciuta come materia di contrattazione integrativa nazionale”.
Per quel che riguarda, invece, la parte normativa, “la mobilità interregionale rientra nelle relazioni sindacali e diventa pienamente esigibile per i dirigenti in servizio fuori regione fino alla concorrenza del 60% dei posti annualmente vacanti e disponibili. Viene poi ricondotta pienamente alla contrattazione integrativa la mobilità territoriale dei dirigenti scolastici”. Per il welfare integrativo si prevede: “lavoro agile, affiancamento dei dirigenti scolastici affidato a colleghi esperti, estensione della portata di particolari forme di congedo come quello per i genitori e quello per le donne vittime di violenza”.