“Contagi fra alunni elevatissimi, ma chiusura scuole non riduce casi. Assicurare riapertura”: le indicazioni della SItI

In questa fase, la diffusione del Sars-Cov-2 investe la popolazione in età scolastica “con numero di contagiati elevatissimo e prevedibile incremento a gennaio”. Tuttavia, “il rapido aumento nella popolazione infantile mostra come la chiusura delle scuole non abbia influito in modo determinante sulla riduzione dei casi, che è per lo più di origine intra-familiare”.
Questo “conferma la necessità di assicurare la riapertura delle scuole senza ulteriori periodi di chiusura” ma tenendo conto di una serie di raccomandazioni. Tra cui quella di promuovere in tutti i modi la vaccinazione sopra i 5 anni e le terze dosi agli over 12.
Sono le indicazioni del Position Paper della Società italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI) per migliorare l’efficacia delle azioni di contrasto al Sars-Cov-2 nei contesti scolastici, in vista del ritorno sui banchi.
“Appare pertanto necessaria una revisione del sistema di gestione dei contatti dei casi confermati in ambito scolastico anche alla luce delle recenti nuove indicazioni delle Circolare del 30 dicembre”.
Il documento, firmato dal presidente della SItI, Antonio Ferro, indica o rafforza una serie di raccomandazioni sulla base della letteratura scientifica. La prima è quella di “promuovere in ogni occasione la vaccinazione” tra 5 e 11 anni, anche con strategie mirate di informazione, counselling e catch-up, maratone vaccinali, e i richiami per la terza dose, nella tempistica prevista, per la fascia di età 12-18 anni.
La SItI raccomanda poi di non consentire l’accesso a scuola in presenza di sintomi compatibili con Covid-19 (raffreddore, mal di gola, dolori muscolari) o temperatura oltre 37,5 gradi. E, ancora, di intensificare misure come igiene delle mani, distanziamento, utilizzo di mascherina FFp2 in tutti gli ambienti, ricambio d’aria con frequente apertura di porte e finestre, limitazione degli assembramenti. Potenziare, la rete diagnostica di prossimità, in modo da garantire a tutti i soggetti sintomatici il tempestivo accesso ai test e mantenere nelle comunità scolastiche attività di contact tracing.
Infine la SItI propone di valutare “strategie di test-to-stay alternative alla quarantena” nel caso di contatto con un positivo, supportate negli Usa dai Centers for Disease Control and Prevention (CDC) per favorire la didattica in presenza.