Consentire agli studenti stranieri di frequentare a distanza le Università italiane. Il Parlamento al lavoro per le risorse

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Le Commissioni riunite Affari esteri e Cultura della Camera dei Deputati hanno approvato la risoluzione n. 8-00078, presentata dagli onorevoli Tremonti e Mollicone, che impegna il Governo su due assi strategici per la promozione internazionale del sistema culturale e accademico italiano: il rafforzamento degli Istituti Italiani di Cultura (IIC) e l’incentivazione della frequenza a distanza delle università italiane da parte di studenti esteri.

Rafforzamento degli Istituti Italiani di Cultura

Il primo punto della risoluzione richiede al Governo di adottare iniziative, anche normative, per migliorare le risorse finanziarie e umane a disposizione degli IIC, articolazioni fondamentali della diplomazia culturale italiana. Gli Istituti, disciplinati dalla legge 401/1990, operano per la diffusione della lingua e della cultura italiane all’estero, favorendo iniziative culturali, attività educative e collaborazioni accademiche nei Paesi in cui sono presenti.

In tale ottica, la risoluzione riconosce il valore strategico degli Istituti come strumenti di proiezione internazionale, sottolineando l’esigenza di un adeguamento strutturale e gestionale, anche alla luce della riorganizzazione ministeriale operata con il D.P.R. 95/2010.

Università italiane e didattica telematica per studenti stranieri

Il secondo impegno previsto nel testo approvato invita il Governo a sostenere progetti che favoriscano la partecipazione degli studenti stranieri ai corsi delle università italiane in modalità telematica, compatibilmente con la normativa interna sugli esami a distanza.

L’intento è quello di estendere l’accesso all’istruzione universitaria italiana a una platea globale, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, come strumento di cooperazione culturale e di rafforzamento del ruolo dell’Italia nei contesti internazionali, in particolare in Africa.

Il dibattito parlamentare

La proposta ha ricevuto pareri articolati da parte dei gruppi politici. Mentre la Lega ha espresso apprezzamento per il duplice obiettivo culturale e formativo, il Movimento 5 Stelle ha criticato l’enfasi sulle università telematiche, ritenendola potenzialmente lesiva del ruolo delle università pubbliche tradizionali. Posizioni di astensione sono arrivate da Azione e Partito Democratico, che hanno evidenziato criticità operative e richiesto maggiori garanzie sul potenziamento della rete diplomatico-consolare.

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