Congedo straordinario retribuito di 2 anni e residenza con il disabile, chiarimenti

Nella maggior parte dei casi il congedo straordinario retribuito necessita di un cambio di residenza. Vediamo i casi in cui non è necessario.
Il congedo straordinario retribuito permette ai lavoratori dipendenti (sia del settore pubblico che di quello privato) di avere una aspettativa retribuita dal lavoro mantenendo posto e mansione svolta e ricevendo una indennità mensile pari all’ultima retribuzione (prendendo in considerazione solo gli elementi base dello stipendio).
Il congedo, come requisito di accesso alla fruizione, chiede la coabitazione con il disabile che, in alcuni casi, può non richiedere obbligatoriamente il cambio di residenza. Rispondiamo ad una nostra lettrice che ci chiede:
Buongiorno,
Avrei bisogno di sapere se posso usufruire dei 2 anni retribuiti con L.104 per mia mamma disabile art.3 comma3, Essendo residenti nello stesso paese stessa via , casa unica con numero civico diverso in quanto la stessa è divisa a metà. Grazie
Congedo straordinario e residenza
Il congedo straordinario come requisito per il riconoscimento del diritto richiede la convivenza con il disabile, requisito che è soddisfatto quando coesistono coabitazione e residenza. Per avere diritto alla fruizione del congedo, quindi, nella maggior parte dei casi è necessario che il caregiver ed il disabile abbiano la stessa residenza proprio a causa della natura di cura e assistenza continua che il congedo prevede.
Ci sono alcuni casi specifici in cui il cambio di residenza non è richiesto e sono nello specifico:
- quando il caregiver è il genitore che assiste il figlio, anche non convivente. Ai genitori la coabitazione con il figlio con grave handicap non è richiesta
- quando è possibile richiedere la dimora temporanea iscrivendosi all’anagrafe della popolazione temporanea del Comune di residenza del disabile; questa casistica è possibile, però, solo quando il comune di residenza del caregiver e quello del disabile sono diversi;
- quando l’assistito e l’assistente abitano allo stesso indirizzo, stessa via, stesso numero civico ma interno diverso.
Nel suo caso, purtroppo, essendo il numero civico diverso (ed essendo questa una questione burocratica) c’è bisogno di un cambio di residenza per avere diritto alla fruizione del congedo straordinario.
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