Congedo di paternità retribuito a tre mesi al 100%, la proposta di legge presentata alla Camera
Presentata oggi alla Camera dei deputati la proposta di legge per un congedo di paternità retribuito a tre mesi, l’Atto Camera n. 3364 depositato dagli On. Fusacchia, Palazzotto, Muroni, e Quartapelle.
“Una visione diversa e progressista della società passa dalla proposta e dall’approvazione di leggi come questa con cui proponiamo un congedo di paternità obbligatorio di tre mesi, e una copertura del 100% della retribuzione sia per le mamme sia per i papà. È un modo per rendere gli uomini più felici permettendo loro di fare i padri e per aiutare le donne ad essere più libere, a non far diventare la maternità una gabbia ma a restare nel mondo del lavoro. Una proposta su cui ci siamo confrontati con donne, uomini, lavoratrici, lavoratori, aziende, associazioni e amministratori e che è oggi necessaria.” Lo affermano in una nota i deputati di maggioranza appartenenti a diversi gruppi, attivi nell’associazione Movimenta e promotori della proposta legislativa Alessandro Fusacchia (FacciamoECO), Erasmo Palazzotto (LeU), Rossella Muroni (FacciamoECO).
Alla conferenza stampa sono intervenute personalità del mondo dell’associazionismo, dell’imprenditoria e della ricerca: Veronica Benini (Imprenditrice e attivista), Maura Latini (AD COOP), Paola Mascaro (Presidente Valore D); Silvio Petta (founder di Superpapà); Azzurra Rinaldi (Direttrice della School of Gender Economics, Università Unitelma Sapienza) e Valeria Ronzitti (Movimenta), Riccarda Zezza (Autrice di MAAM – la Maternità è un master).
“Oggi parte la campagna di MOVIMENTA per un congedo di paternità retribuito a tre mesi”- dichiara Ronzitti (Direttivo Movimenta)- “Oltre che accompagnare la calendarizzazione della Pdl Fusacchia-Palazzotto-Muroni-Quartapelle, l’obiettivo è incoraggiare la nuove generazioni, in primis neo e futuri papà, a rivendicare il diritto ad un congedo di paternità retribuito, nonché mostrare alle aziende il business case che un tale provvedimento rappresenterebbe per la loro produttività. Sarà una campagna corale, che affronteremo insieme agli amici di ProgressiveActs ed ai ragazzi di PapàPinguino, iniziativa nata da un gruppo di studenti della Scuola di Mobilitazione Politica.”
Sinteticamente la proposta di legge istituisce un congedo di paternità obbligatorio per tutti i papà, indipendentemente dal tipo contratto e di lavoro che svolgono, per un periodo continuativo di tre mesi, nel primo anno di vita del bambino, con un’indennità pari al 100 per cento della retribuzione. Il testo alza al 100% della retribuzione anche l’indennità di maternità, prevede uno sgravio contributivo per le imprese che assumono personale in sostituzione di lavoratrici e lavoratori in congedo, estende anche ai lavoratori in congedo di paternità il divieto di licenziamento e prevede il diritti al congedo anche ai neogenitori non sposati ma che abbiamo costituito un’unione civile.
Agli oneri derivanti dall’attuazione della proposta – nel limite massimo di spesa pari a 1.500 milioni di euro per l’anno 2023, a 1.900 per gli anni 2024, 2025 e 2026, a 1.950 milioni per l’anno 2027, a 2.050 milioni per gli anni 2028, 2029 e 2030, e a 2.150 milioni annui dal 2031 – si provvede grazie alla quota disponibile delle maggiori entrate derivanti dall’annuale progressiva riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi e grazie alla riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto nell’ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze.
Un congedo di paternità obbligatorio per tutti i neo padri sarebbe una misura di sostegno alla genitorialità, a una più equa condivisione dei compiti nella famiglia e all’occupazione femminile. Quanto importante lo dicono i numeri, soprattutto nella pandemia. In Italia, secondo l’associazione di imprese Valore D, sono oltre 300.000 le donne rimaste senza un’occupazione nella crisi del 2020, un numero tre volte superiore a quello degli uomini, con un gender gap che costa al Paese 88 miliardi di euro.”