Concorso straordinario ter e ordinario secondaria, la Flc Cgil chiede chiarezza sui precari e sui percorsi abilitanti

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha fornito dettagli sui decreti ministeriali riguardanti i prossimi concorsi ordinari di primaria-infanzia e secondaria.
La Flc Cgil ha sottolineato l’importanza della tutela dei docenti dei concorsi ordinari 2020, chiedendo una revisione delle graduatorie vigenti per evitare la convocazione di un nuovo concorso laddove esistano graduatorie di idonei.
Sorge la questione di conteggiare i vincitori e gli idonei del concorso ordinario 2020 della primaria e infanzia nei 70 mila del PNRR. È necessaria una chiara posizione da parte della Commissione per capire la differenza tra il nuovo e il precedente concorso.
La Flc Cgil proporrà emendamenti al DL PA bis, per permettere ai docenti con almeno 3 anni di servizio di beneficiare di una quota di accesso ai corsi abilitanti superiore al 40% attualmente previsto.
L’abilitazione per i precari è vista come un passaggio fondamentale per ottenere assunzioni da GPS 1 fascia. È indispensabile un accesso regolare sia su posto comune che di sostegno, senza creare competizione tra precari.
La transizione verso il nuovo sistema di reclutamento richiede corsi abilitanti organici, professionalizzanti e a costi accessibili. Questo potrebbe arginare il fenomeno dei corsi abilitanti o di specializzazione all’estero, che arricchiscono agenzie senza scrupoli a scapito dei precari.
Le nuove procedure concorsuali segnano un cambiamento, con un’attenzione maggiore alle prove metodologico-didattiche rispetto al nozionismo. È stata proposta la partecipazione al concorso per gli specializzandi dell’VIII ciclo del TFA sostegno.
Tuttavia, la scelta di non rendere pubblica la posizione degli idonei potrebbe creare problemi di trasparenza e rivendicazioni da parte di chi supera il concorso ma non è vincitore. È stato chiesto di applicare una riserva del 30% per garantire una maggior tutela dei posti dedicati ai riservisti.
Infine, si richiede l’allocazione di risorse adeguate per le commissioni e la semplificazione delle regole di accesso al ruolo di commissari, con la possibilità di partecipazione per il personale in quiescenza.