Concorso straordinario sostegno, Ciracì (MiSoS): “Tante criticità, per i docenti specializzati prevedere prova alternativa”

Il concorso straordinario avrà inizio, a meno di clamorosi risvolti, il 22 ottobre e andrà avanti, come da calendario prefissato, fino al 16 novembre. Si va avanti, nonostante tutto. La situazione sembra molto più complessa per il sostegno. Sono 5.669 i posti disponibili, 4.069 per le scuole medie, 1.600 per le superiori.
A Radio Cusano Campus è intervenuto il presidente dell’Associazione MiSoS Ernesto Ciracì, esperto in inclusione scolastica: “Con l’attuale e preoccupante impennata dei contagi da casi Covid -19 , diventa ancor più prioritario la tutela della salute e il conseguente rinvio delle procedure concorsuali che si svolgeranno fra meno di 20 giorni”.
E poi: “Le criticità riguardano sia gli spostamenti regionali che dovranno affrontare i tanti docenti che da poco hanno avuto l’assegnazione delle supplenze, basti pensare ai circa 16mila docenti in Lombardia, in gran parte meridionali che dovranno spostarsi in altre regioni. Ciò sarebbe un ulteriore disagio soprattutto per gli alunni con disabilità che oltre ad aver avuto l’assegnazione del proprio insegnante di sostegno in grande ritardo, dopo pochi giorni si ritroverebbero nuovamente senza il proprio docente anche se per pochi giorni”.
Ancora: “In definitiva, in questo affannosa ricerca dei docenti di sostegno, dove in diverse province si procede ancora con orario ridotto per organici incompleti, vediamo il caso di Milano dove ancora devono essere nominati circa 700 insegnanti di sostegno, sarebbe quanto mai azzardato procedere a breve, oltre che per ragioni di sicurezza sanitaria ma anche di organizzazione scolastica, con le procedure concorsuali. Inoltre ritengo che sia alquanto grave escludere dal concorso scolastico e non prevedere prove suppletive, chi manifesta sintomi Covid o chi è in quarantena, sarebbe “un bando concorsuale che esclude invece di includere”.
Ciracì, poi, spiega: “Sull’aspetto delle procedure concorsuali una seria riflessione va posta sulla modalità, in quanto sia dal punto di vista burocratico che della tempistica , non garantisce in tempi rapidi la tanto agognata continuità didattica soprattutto per gli alunni con disabilità”.
Infine lancia una proposta: “Sarebbe il caso, visto che i docenti specializzati sul sostegno sono stati già ampiamente selezionati, avendo superato ben tre prove selettive di accesso al TFA sostegno, prevedere in tempi migliori dal diffondersi del covid-19, una semplice prova orale di carattere didattico – metodologico da svolgere nel proprio istituto scolastico dove i docenti svolgono la supplenza, giudicati da una commissione interna, ciò permetterebbe di snellire la lenta e farraginosa procedura concorsuale e di dare in tempi rapidi una risposta all’annoso problema della continuità didattica per gli alunni con disabilità. Tale soluzione potrebbe essere un buon compromesso tra l’esigenza di garantire la sicurezza sanitaria e la valorizzazione del lungo percorso formativo che hanno svolto i docenti specializzati sul sostegno”.