Concorso straordinario religione cattolica, sale al 70% la quota per le assunzioni dei precari con 3 anni di servizio

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L’approvazione del decreto PA2 porta anche una novità che riguarda il concorso di religione cattolica: la quota percentuale alle assunzioni da realizzarsi con procedura straordinaria viene innalzata dal precedente 50% al 70%, rispetto a quelle previste con concorso ordinario, che invece avrà una quota del 30%.

Il testo del decreto entrato in Consiglio dei Ministri riporta infatti:
All’articolo 1bis, del decreto legge 29 ottobre 2019, n. 126, convertito, con modificazioni, dalla legge 20 dicembre 2019, n. 159, sono apportate le seguenti modificazioni:
al comma 1, le parole: “del 50 per cento”, sono sostituite dalle seguenti: “del 30 per cento”;
al comma 2, secondo periodo, le parole: “il 50 per cento”, sono sostituite dalle seguenti: “il 70 per cento”.

Siamo molto soddisfatti ed altrettanto fiduciosi – dichiara Orazio Ruscica, Segretario nazionale Snadir e Presidente FGU – Attendiamo adesso l’approvazione definitiva dello specifico testo normativo; certamente ci sono tutti i presupposti per un accoglimento pieno della nostra richiesta che rappresenta la definitiva cancellazione del precariato degli insegnanti di religione e premia l’instancabile lavoro svolto ogni giorno dal nostro Sindacato

Il ritardo di questi mesi nella pubblicazione dei bandi concorsuali, è motivato dal fatto che si è lavorato con il Governo per raggiungere questo risultato. Appena pubblicato il Decreto legge in Gazzetta, chiederemo al MIM di procedere celermente con la pubblicazione dei due bandi: ordinario e straordinario

I concorsi attesi

Parliamo del concorso ordinario e straordinario per 6.442 posti.

L’articolo 5, comma 3 D.L. 198/2022  del Milleproroghe 2023, ha riallineato i due trienni di riferimento per le assunzioni a quello della procedura straordinaria 2022/2025 e ha prorogato la pubblicazione dei due bandi entro l’anno 2023.

Ricordiamo che, per quanto riguarda il concorso per insegnanti di religione cattolica, il 14 dicembre 2020 è stata siglata l’intesa fra il Ministero dell’Istruzione e la CEI per far partire il nuovo concorso di religione cattolica,previsto dall’articolo 1-bis della legge 159/19.

Il requisito principale di accesso è il possesso per i candidati della certificazione dell’idoneità diocesana: “è prevista la certificazione dell’idoneità diocesana di cui all’articolo 3, comma 4, della legge 18 luglio 2003, n. 186, rilasciata dal Responsabile dell’Ufficio diocesano competente nei novanta giorni antecedenti alla data di presentazione della domanda di concorso”.

Tuttavia, il testo dell’intesa ricorda che i posti messi a bando nella singola Regione per il “personale docente di religione cattolica, in possesso del riconoscimento di idoneità rilasciato dall’Ordinario diocesano, che abbia svolto almeno tre annualità di servizio, anche non consecutive, nelle scuole del sistema nazionale di istruzione” corrispondano a quanto stabilito dall’articolo 1-bis, comma 2, del decreto-legge n. 126 del 2019“.

Dunque, dei posti messi a concorso, alla luce delle modifiche approvate dal decreto PA2, una quota non superiore al 70 per cento potrà essere riservata al personale docente di religione cattolica, sempre in possesso del riconoscimento di idoneità diocesana, che abbia svolto almeno tre annualità di servizio, anche non consecutive, nelle scuole del sistema nazionale di istruzione.

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