Concorso straordinario, le prime bocciature per i docenti che hanno già insegnato almeno per tre anni scolastici. Amarezza e delusione

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Concorso straordinario per il ruolo: arrivano i primi risultati della prova scritta e anche le prime delusioni. Le parole sono quelle di una candidata della classe di concorso A041 in Friuli Venezia Giulia ma rappresentano probabilmente il pensiero di coloro che non potranno usufruire del risultato del concorso neanche per l’abilitazione.

la particolarità del concorso straordinario infatti è quello di prevedere 33.000 posti in ruolo (se fossero assegnati tutti dal 1° settembre il numero dei ruoli sarebbe già di per sè superiore a quello dell’anno precedente) e la possibilità, per i docenti che superano la prova con almeno 56/80 ma che non rientrano nei posti disponibili, di ottenere l’abilitazione per la classe di concorso in oggetto.

I primi risultati pubblicati

Non sono mancate polemiche sulle prove proposte (si veda Prof e concorsi in una scuola schizofrenica), prove svolte tra numerose difficoltà tra ottobre 2021 e febbraio 2021. La procedura prevedeva inizialmente domande a risposta multipla, poi trasformata con DD n. 783 dell’08 luglio 2020 in 5 domande a risposta aperta più un quesito di lingua inglese, su richiesta di un gruppo di partecipanti.

La riflessione di una docente

“Gentile Ministro Bianchi, vorrei raccontarle la mia storia e la mia amarezza che purtroppo in questi giorni non è solo mia, ma di diversi docenti di informatica del Friuli Venezia Giulia dove sono stati pubblicati i risultati del concorso straordinario che vede vincitori 11 candidati su 39 partecipanti, tutti docenti con almeno 3 anni di servizio.

Credo che certe notizie debbano essere diffuse, mi chiedo come tutto ciò sia potuto accadere e come concretamente potrà mettere in cattedra tutti i docenti il primo settembre se non con migliaia di precari. […]

2 ore e 30 minuti per rispondere a 6 quesiti (inglese incluso), non c’è tempo per riflettere, tutto nella testa deve essere già organizzato. Certo, è un concorso straordinario per docenti con esperienza quindi, se da anni fai quelle lezioni agli studenti, nessun problema, ma ecco la prima stranezza: in questo concorso le domande sono tutte rivolte a docenti di istituto tecnico industriale. E coloro che hanno sempre insegnato nei licei o in un altro tipo di istituto tecnico? Quale valore viene dato alla loro esperienza? Inoltre non sbaglio, c’è proprio scritto “istituto tecnico industriale”. Da quando è entrata in vigore la riforma Gelmini, tale istituto non esiste più, ha cambiato volto e non solo nel nome, ma anche nel quadro orario, nei programmi che sono stati aggiornati e adattati all’informatica di oggi. E ancora non è tutto: sono richieste uda di 20 minuti. Cosa sono? Le uda normalmente sono distribuite su diverse ore di lezione, come si fa a costruire un’uda completa di tutti i suoi aspetti che duri 20 minuti?

A questo punto sono davvero amareggiata e mi domando come sia possibile che si valuti la mia capacità di insegnare facendomi simili quesiti, pieni essi stessi di imprecisioni.

Riguardo a me stessa credo di aver lavorato tanto in questi anni ed anche se non sarò la miglior insegnante possibile, penso che tutti mi ritengano in grado di svolgere bene il lavoro, ma lo Stato, dopo avermi permesso di insegnare per anni, con questo test sostiene che non sono in grado di farlo.

Vero è che nel parlare di me potrei non essere obiettiva e lo stesso vale per coloro che non conosco, ma ci sono anche quelli che conosco e credo di poter essere obiettiva se dico che in quella lista di vincitori non manco solo io, ma anche bravi insegnanti, docenti che per anni si sono dedicati seriamente alla scuola, apprezzati da studenti, dirigenti e da tutti coloro che partecipano alla vita scolastica, docenti che sicuramente non sono peggiori di quelli che hanno vinto. Forse io sopravvaluto le mie capacità, ma sicuramente non sopravvaluto le qualità e la preparazione dei colleghi che si trovano nella mia stessa situazione. Paragonati a coloro che sono stati considerati da questo concorso “buoni insegnanti”, posso sicuramente dire che c’è qualcosa che non quadra e mi piacerebbe, signor ministro, che provasse a porvi rimedio.

Come fare a mantenere con gli studenti l’entusiasmo che mi ha portato all’insegnamento, la voglia di preparare le lezioni, seguire progetti quando tutto ciò che ho fatto in questi anni non è stato per nulla valutato e mi vedo privare di un diritto (ho insegnato su posto vacante per più di tre anni) che normalmente è riconosciuto?”

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