Concorso straordinario, Campania chiude scuole. Sgambato ad Azzolina, spostarlo
Il Governatore della Campania chiude le scuole fino al 30 di ottobre a seguito dell’impennata dei contagi che ha riguardato la Regione con un totale di 21.772 positivi tra sintomatici e asintomatici, 110 in terapia intensiva e un totale di 496 morti.
Numeri che, evidentemente, sono stati ritenuti eccessivi dal Governatore che ha deciso di sospendere le attività didattiche con l’attivazione della didattica a distanza fino al 30 di giugno. Notizia non accolta favorevolmente dal Ministro Azzolina che l’ha definita una “decisione gravissima e sbagliata” perché “la crescita dei contagi non dipende dalla scuola”.
I dati dei contagi
Oggi sono stati diffusi i dati dei contagi nelle scuole italiane, con 5.793 positivi tra gli studenti e 1.020 tra i docenti, con un incidenza sui contagi totali del 15,7%. I numeri diffusi, però, non ci raccontano il dettagli dei contagi nelle singole Regioni che non saranno stati ritenuti confortanti dai vertici campani.
Contagi e concorso a cattedra, è scontro politico
Questione collegata all’emergenza Covid è il concorso straordinario. Infatti, sono 831 i candidati che da altre Regioni dovranno recarsi in Campania per svolgere la prova, che si aggiungono ai concorrenti stessi della Regione. I fatti di oggi hanno fomentato timori tra i candidati.
Risonanze anche a livello politico. Pronta la Lega che non si lascia scappare l’occasione per un attacco ad una procedura criticata dal partito fin dall’inizio. “Il ministro Azzolina – ha, infatti, detto il segretario – conferma un ‘concorso’ che da settimana prossima coinvolgerà 66.000 insegnanti che lasceranno le loro classi e gireranno per le Regioni. Una follia, che si fermi!”.
Nencini, uomo della maggioranza e presidente della Commissione Cultura al Senato, anch’egli lancia un appello: “immagini una soluzione diversa per il concorso straordinario”
Polemiche anche dal mondo sindacale, con la UIL che attacca “Questo concorso non serve per un interesse pubblico, non ha effetti pubblici visto che sono le stesse persone quelle che stanno insegnando in questi giorni e che lo faranno per i prossimi due anni, almeno.”
Anche la Sgambato, responsabile scuole del PD, è intervenuta sul concorso a cattedra. “Siamo di fronte al riattivarsi drammatico dell’emergenza sanitaria e bisogna mettere al centro la sicurezza dei cittadini. Alcune regioni stanno in questi giorni decidendo di chiudere le scuole in via precauzionale. Pertanto lo svolgimento di concorsi in questa fase di aumenti esponenziali della curva del contagio da Covid, espone a rischi enormi non solo i partecipanti al concorso, ma anche il personale dei plessi scolastici che dovrebbero ospitarli per l’espletamento delle prove. Non si può non prendere atto che siamo di fronte alla stessa, se non peggiore, situazione di quando il concorso fu rinviato. E dunque riflettere sulla necessità di spostarlo a tempi migliori sotto il profilo sanitario ci sembra la cosa più opportuna da fare. Invitiamo il Governo ad una rapida riflessione in tal senso”. Lo scrive in una nota la responsabile Scuola del Pd Camilla Sgambato.