Concorso straordinario, dopo sei mesi dalla prova poche graduatorie pubblicate e nessuna notizia della suppletiva. Possibile aumento dei posti?

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Concorso straordinario per il ruolo di cui al DD n. 510 del 23 aprile 2020: il bando è stato pubblicato ad aprile 2020, le domande sono state presentate in estate, le prove si sono svolte tra il 22 ottobre e il 4 novembre con ripresa tra il 14 e il 19 febbraio. Ma a sei mesi dalle prove svolte a fine ottobre, le graduatorie pubblicate sono ancora poche.

Concorso straordinario per il ruolo, i risultati

Gli USR che hanno pubblicato dei risultati sono solo: Friuli Venezia Giulia, Basilicata, Sardegna, Puglia, Piemonte e Sicilia ma il numero delle classi di concorso è ancora esiguo.

Ancora del tutto avvolta nel mistero la procedura di formazione dei docenti per l’acquisizione dell’abilitazione dopo il ruolo, nonostante la procedura fosse indicata nella Legge 159/2019.

Nel frattempo il Consiglio di Stato si è espresso favorevolmente allo svolgimento delle prove suppletive per i docenti che sono stati impossibilitati a prendere parte alla procedura nel giorno indicato causa Covid.

E dunque le graduatorie già pubblicate potrebbero subìre delle modifiche, se le prove fossero organizzate e svolte nei tempi per l’assunzione a settembre 2021.
E ancora, si potrebbe prevedere un aumento dei posti, almeno fino a comprendere coloro che hanno superato la prova con il punteggio minimo di 56/80 ma non sono rientrati nel numero dei posti disponibili, come auspicato dal sottosegretario Floridia, che così si è espressa ai nostri microfoniSi sta già concludendo, in questi giorni, un concorso straordinario riservato ai precari storici per 32mila posti che vedrà la metà dei partecipanti salire in cattedra a partire dal 1° settembre 2021. Si potrebbe valutare di implementare i posti dello straordinario già in via di espletamento, strutturato proprio per i precari. E si potrebbero implementare anche i posti dell’ordinario, magari dando immediatamente seguito ai concorsi già banditi, facendolo partire subito con procedure semplificate ma meritocratiche”

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