Concorso straordinario bis, ovvero il rischiatutto. Lettera

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inviata da Michele Lauriola – In questa calda estate 2022 migliaia di docenti precari si accingono o hanno da poco portato a termine la prova per il concorso straordinario “bis” riservato a docenti con esperienza.

Condivido la mia vita con una donna che da dieci anni ha deciso di svegliarsi all’alba e fare mille sacrifici anche personali per seguire la sua vocazione.
10 anni in cui ha giocato una partita in cui le regole sono cambiate più volte, 10 anni in cui le possibilità concrete per specializzarsi sono state quasi nulle, 10 anni in cui ha fatto comodo a tutti che qualcuno colmasse il vuoto del sistema nazionale.

Quello che però sta succedendo in questo concorso straordinario ha dell’assurdo. Mi riferisco ad esempio al fatto che in regioni come il Veneto (classe di concorso A012) si sia deciso di approvare a pochi giorni dall’inizio delle prove una griglia di valutazione in cui si valutano praticamente solo (80 punti su 100) le competenze “disciplinari”, in una sorta di rischiatutto sullo scibile umano in ambito umanistico-letterario. Nella stessa regione, su altre classi di concorso, e in diverse altre regioni, la griglia adottata tiene invece conto anche delle capacità di progettazione didattica (40 punti su 100). Mi chiedo come sia possibile questa disomogeneità all’interno della stessa regione.

Inoltre, e qui mi rivolgo ai presidenti di commissione e dirigenti scolastici, siete davvero sicuri di poter valutare un docente sulla base di una domanda che vada ad accertare delle pure nozioni? Vengono in mente tutte le critiche alla classe docente da parte dei dirigenti scolastici, che quando però sono chiamati a selezionarli lo fanno sulla base di criteri discutibili.

Stessa regione, classe di concorso A022, analizzando il calendario delle prove si evince che ciascuna commissione valuterà più di 20 candidati a mattina, che equivale a circa 10 minuti a testa. Questo solo perché essendo partita tardi la macchina organizzativa, si rende ora necessaria un’accelerazione, ovviamente a scapito di chi dovrà in 10 minuti mostrare tutte le proprie competenze. Sarebbe bastato attivarsi qualche giorno prima per avere una selezione più seria. Anche qui come hanno potuto i dirigenti scolastici avallare questo approccio? A settembre ritroveranno nelle proprie scuole chi ha avuto la fortuna e anche un po’ bravura di essersi giocato tutto bene in quei 10 minuti.

Mi rivolgo allora ai presidenti di commissione: utilizzate per favore delle griglie uniformi e soprattutto date a tutti il tempo necessario per elaborare delle conoscenze ed esperienze.

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