Concorso docenti 2024, Valditara: “Tra ottobre e novembre il bando con 20mila posti. Nel 2025 nuova procedura con 30mila posti”
A pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico, il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, rassicura studenti, famiglie e personale scolastico: “Tutte le cattedre saranno coperte sin dal primo giorno di lezione”.
In un’intervista a Il Resto del Carlino, Valditara ha affrontato i temi caldi della scuola italiana, a partire dalla copertura delle cattedre e dal precariato, fino alle novità per l’anno scolastico 2024/2025.
“Ho incontrato personalmente i direttori degli uffici scolastici regionali, i quali mi hanno assicurato che non ci saranno problemi nella copertura delle cattedre”, ha affermato con sicurezza il Ministro, rispondendo alle preoccupazioni espresse da alcuni sindacati che temevano un avvio d’anno con diverse cattedre vacanti.
Valditara ha poi annunciato l’indizione di un nuovo concorso, previsto tra ottobre e novembre, per l’assunzione di circa 20mila docenti: “Confermo la data fra ottobre e novembre. Verrà bandito per circa 20mila posti, di cui alcuni anche sul sostegno. Altri 30mila arriveranno con bando nel 2025. Non abbiamo messo a disposizione per le nomine in ruolo di quest’anno tutti i 64mila posti, ma solo 45mila perché altrimenti avremmo esaurito le nostre facoltà assunzionali e a ottobre non avremmo potuto bandire il concorso, rischiando di perdere la rata del Pnrr per l’impossibilità di assumere 70mila vincitori di concorsi Pnrr entro il 2026”.
L’ulteriore procedura concorsuale nel piano del Governo per l’assunzione di ben 70mila docenti entro il 2026, come previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: “Lo scorso anno abbiamo intanto ottenuto una maggiore flessibilità, la scadenza fissata originariamente era il 2024, senza questa modifica non avremmo potuto assumere per lo scorso anno scolastico 46.000 docenti precari e quest’anno 6.000 idonei dei precedenti concorsi. Ho chiesto al ministro Fitto di avviare una procedura di confronto con la Commissione per ottenere ulteriori elementi di flessibilità, ma a oggi se non riusciamo ad assumere tutti i 70.000 docenti con i nuovi concorsi entro il 2026 mettiamo a rischio l’ultima rata del Pnrr, ovvero 24 miliardi. Per questo abbiamo privilegiato quel canale”
“Il nostro obiettivo è garantire a tutti gli studenti il diritto ad un’istruzione di qualità, con insegnanti preparati e motivati”, ha sottolineato il Ministro. “Per questo puntiamo su un reclutamento stabile e trasparente, che valorizzi il merito e la professionalità dei docenti”.
Il Ministro ha poi affrontato il tema spinoso del precariato, riconoscendo le difficoltà del sistema attuale e ribadendo l’impegno del Governo per ridurlo progressivamente: “I precari fino al 30 giugno e quelli annuali oggi sono 165mila, e non 250mila come raccontato da qualcuno. Diventeranno 155mila a dicembre, quando i concorsi Pnrr si concluderanno. Di questi, va detto, 109mila sono insegnanti di sostegno. Ci sono difficoltà nelle assunzioni perché le università, in particolare quelle del Nord, non li specializzano in numero adeguato rispetto al fabbisogno. I docenti, con tre anni di insegnamento di sostegno alle spalle ma senza specializzazione, sono 85mila. La legge prevede oggi che per essere assunti occorre essere specializzati. Per questo abbiamo avviato la loro specializzazione con Indire, ente del Ministero deputato in particolare alla formazione del personale della scuola. A quel punto potremo avviare una graduale trasformazione dei posti di organico di fatto in organico di diritto, premessa necessaria per la loro assunzione”.