Concorso scuola, slitta secondo bando: non più a febbraio 2024, ma dopo l’estate. Ecco perché
Incontro al Ministero dell’Istruzione e del Merito tra i rappresentanti ministeriali e le organizzazioni sindacali riguardo i percorsi abilitanti.
Come segnala la Uil Scuola Rua, in una nota, a margine dell’incontro il Ministero ha comunicato che il secondo bando di concorso PNRR, che inizialmente era previsto per febbraio 2024, sarà spostato a settembre/ottobre 2024 per dare più tempo alle università di terminare i percorsi abilitanti al fine di ampliare la platea dei partecipanti.
Riguardo i percorsi abilitanti, il Ministero ha risposto che la priorità è stata quella di fornire alle Università il fabbisogno dei docenti da abilitare solo rispetto ai prossimi concorsi, ma che c’è comunque la massima attenzione per tutte le altre questioni poste, comprese quelle che riguardano i docenti “ingabbiati” e la modalità di accesso a percorsi, temi sui quali ha garantito il massimo confronto.
Sul primo bando di concorso, invece, è atteso l’arrivo del DPCM che integra l’autorizzazione all’avvio dei concorsi ordinari per mettere a bando ulteriori 14.438 unità, da sommare alle oltre 30mila già autorizzati.
Ricordiamo che il 9 settembre era stato pubblicato, in Gazzetta Ufficiale il decreto 3 agosto 2023, con il quale il Ministro per la Pubblica Amministrazione e il Ministro dell’Economia e delle Finanze autorizzavano il Ministero ad avviare la procedura concorsuale che, si rammenta, prevede 30.216 posti destinati al personale docente, di cui 21.101 su posto comune e 9.115 su posto di sostegno.
Il numero (30.216) deriva dalla differenza tra i posti vacanti e disponibili dopo le operazioni di mobilità al netto degli esuberi (81.023) e il numero di immissioni in ruolo stimate per l’anno scolastico 2023/2024, pari a 50.807. Questi posti erano stati già accantonati e sottratti alle disponibilità per le immissioni in ruolo. In realtà le stabilizzazioni a tempo indeterminato effettivamente realizzate sono state al momento 40.462 (circa 10.354 posti in memo rispetto a quelle autorizzate). Ciò a causa della mancanza di aspiranti presenti nelle graduatorie utili per le immissioni in ruolo, soprattutto in alcune regioni.
Durante l’informativa del 16 ottobre, il Ministero dell’Istruzione aveva informato le organizzazioni sindacali di aver chiesto un incremento dell’autorizzazione per ulteriori 14.438 posti che si aggiungono ai 30.216 già autorizzati. Questo dovrebbe portare i posti messi a bando a 44.654.