Concorso scuola, può vincere anche chi tira a sorte le risposte. Lettera

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inviata da  Annalisa Ciancio, da 20 anni orgogliosissima insegnante di scuola primaria – Ho  una laurea in Lingue e Letterature straniere, ho un master per dirigenti nelle istituzioni scolastiche, ho vari corsi di formazione CLIL ho un’abilitazione in lingua spagnola. 

Ma perché in Italia per essere docente devi dimostrare sempre di essere uno studente, e per giunta bravissimo?
La scuola della conoscenza non ha ceduto il passo alla scuola della competenza?
Ebbene sì, anch’io ho tentato il concorso per l’abilitazione in inglese e sono uscita “vuota”, delusa, umiliata.
Un’insegnante di lingua inglese deve sapere cosa è, come è fatto un QR code? Mica scansioniamo gli alunni? O come si crea un podcast? È fondamentale per stabilire poi il livello di apprendimento o provare a far raggiungere un livello di apprendimento?
Il mio è un flebile grido che spero si possa aggiungere a quello di tanti altri colleghi che hanno già manifestato il proprio disappunto e, soprattutto, qualcuno ci metta riparo.
Per carità, sono contenta per le colleghe che quel giorno hanno superato la prova, ma è stata dura vedersi passare avanti chi, dopo avete visto 75/100, ha esultato ma ha anche dichiarato di aver tirato a sorte.
Il fallimento non è nostro ma degli alunni che si troveranno quell’insegnante.

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