Concorso scuola. Commissioni bocciano quei docenti che il prossimo anno saranno chiamati per le supplenze sui posti vacanti. Lettera

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Debora Ambrogi – Gent.le Redazione, il Miur ha bandito un concorso rivolto, nelle sue intenzioni, ai soli aspiranti docenti abilitati.
Debora Ambrogi – Gent.le Redazione, il Miur ha bandito un concorso rivolto, nelle sue intenzioni, ai soli aspiranti docenti abilitati.

Tale concorso è stato indetto con la finalità di selezionare i migliori, visto che gli aspiranti docenti sono in numero maggiore rispetto alle disponibilità. Dai primi risultati relativi ad alcune classi di concorso parrebbe però che la prova concorsuale si ponga altre finalità, diverse da quella appena accennata.
 
Questa impressione del resto era già emersa ad un primo esame delle prove somministrate, le cui caratteristiche sembrano studiate per  "mettere i bastoni tra le ruote" ai candidati, a cominciare da quella del limite di tempo imposto per espletare la prova, di cui non si riesce proprio a capire il senso, vista la sua evidente incompatibilità con la natura dei quesiti.
 
Pare allora che tale concorso non scaturisca dalla necessità della presenza di una domanda superiore all'offerta, la quale dovrebbe comunque garantire la copertura delle cattedre disponibili bensì dalla volontà di testare ulteriormente la formazione di aspiranti docenti già passati al vaglio delle Università italiane, con in tasca titoli vari e sulle spalle anni di esperienza lavorativa. Se poi questo esito è da imputare alla pessima qualità delle prestazioni dei candidati, ciò non fa che avvalorare le numerose perplessità emerse da più parti sulla natura stessa delle prove.
 
Viene allora da chiedersi quali siano i docenti, più meritevoli, ai quali il Miur auspica di conferire i posti rimasti vacanti. Non c'è altra possibilità che quella di attingere alle graduatorie di istituto dove, nella II fascia, si trovano gli stessi docenti respinti al concorso, nella III i docenti privi di abilitazione.
 
L'assurdità della situazione non può che creare sfiducia negli insegnanti  e dar adito a ipotesi circa la buona fede del Ministero: è in atto una strategia per risparmiare denaro, preferendo conferire supplenze anziché procedere con assunzioni in ruolo? Il timore di un caos a settembre induce a velocizzare le operazioni, sacrificando il futuro lavorativo delle persone?

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