Concorso scuola, Bianchi “bacchetta” Azzolina, ma i test a crocette li ha introdotti il governo Draghi. La ricostruzione
Negli scorsi giorni vivace è stata la polemica politica in merito al concorso scuola. Secondo le prime ricostruzioni tanti sono i bocciati con punte addirittura del 90% per diverse sessioni di esame.
Non sono mancate le polemiche in merito alla prova scritta del concorso scuola. Quasi tutti, ministro Bianchi compreso, hanno puntato il dito contro l’eccessivo nozionismo.
Per Bianchi il concorso attuale è eredità del passato e il governo sta eseguendo gli impegni presi in precedenza anche se le prove sono “sostanzialmente” inadeguate. Dall’altro, invece, Lucia Azzolina ha replicato che il suo governo prevedeva due prove scritte e un colloquio, mentre è stato proprio il governo Draghi a inserire i quiz a crocette per tutti.
Come è noto il concorso scuola attualmente in vigore è ereditato dal passato. La procedura concorsuale è stata bandita durante il primo lockdown, ad aprile 2020. Inizialmente erano previsti 25mila posti, poi innalzati a 33mila. Dal 21 aprile 2020, complice l’emergenza Covid-19, sono trascorsi due anni, fino al 23 febbraio 2022 quando è stato reso noto il primo calendario degli esami.
Inizialmente il concorso scuola prevedeva due prove scritte: la prima, della durata di 120 minuti, diversa per ogni classe di insegnamento, la seconda, invece, era composta da due domande a risposta aperte sulle conoscenze dei candidati per quanto riguarda i 24 cfu. Era prevista anche una prova preselettiva, con test a crocette (60 domande) se il numero dei candidati fosse stato 4 volte superiore ai posti in palio.
Poi, caduto il governo Conte II e subentrato quello Draghi, le cose sono cambiate. Il Decreto Sostegni bis ha introdotto all’articolo 59 comma 10 le modalità semplificate per i concorsi ordinari. Oltre alla valutazione dei titoli e al colloquio, il decreto ha introdotto una prova scritta con domande a crocette. Via anche la prova preselettiva iniziale, pertanto le tre prove scritte (compresa la preselettiva) sono state sostituite da un’unica prova con 50 domande a crocette di 100 minuti.
Dunque il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ricorda male sull’argomento: è vero che il concorso è eredità del passato, ma, allo stesso tempo, è stato il governo attualmente in carica a cambiare le modalità.