Concorso scuola 2020, tanti errori nei quesiti: prosegue la battaglia di Arcangeli contro il Ministero per chiedere l’annullamento delle domande e tutelare i diritti dei candidati
A oltre un anno dalle dichiarazioni della sottosegretaria all’Istruzione Paola Frassinetti, che prometteva la rettifica dei quesiti errati del concorso ordinario per la scuola secondaria del 2020, un pool di avvocati, su spinta del docente universitario Massimo Arcangeli, lancia un’azione legale contro il Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Il concorso, bandito con D.D. n. 499/2020 e modificato con D.D. n. 23/2022, è stato oggetto di numerose critiche per la presenza di quesiti ambigui, errati o mal formulati, come denunciato a tempo debito da un appello sottoscritto da oltre 500 intellettuali e accademici.
Nonostante le sentenze favorevoli emesse dai TAR regionali e le numerose perizie di esperti a supporto delle contestazioni, il Ministero non ha ancora provveduto a rettificare gli errori, limitandosi a intervenire solo su pochi casi.
L’azione legale si concentra su tre quesiti emblematici:
- Primo quesito (classe A018 – Filosofia e Scienze umane): riguardante la definizione di intelligenza secondo Howard Gardner. Il Tar del Lazio ha riconosciuto l’erroneità del quesito, sottolineando che nessuna delle opzioni proposte corrispondeva alla teoria di Gardner, come confermato anche dallo stesso studioso.
- Secondo quesito (classe A022 – Italiano, storia, geografia): relativo alla sirma petrarchesca. Oltre a una sentenza favorevole del Tar del Lazio, il quesito è stato contestato da 26 pareri di professori universitari.
- Terzo quesito (classe A022 – Italiano, storia, geografia): sulla congiunzione “ebbene”. Cinque sentenze di diversi Tar e 17 pareri di accademici ne hanno evidenziato l’erroneità.
Il pool, forte del supporto di un consistente numero di perizie accademiche, chiede l’annullamento in autotutela dei quesiti contestati, invocando l’intervento del Ministero per ripristinare la correttezza della procedura concorsuale e tutelare i diritti dei candidati.
L’azione legale promette di proseguire “a oltranza, classe di concorso per classe di concorso”, per ottenere il riconoscimento degli errori e la rettifica dei punteggi.