Concorso riservato per non disperdere professionalità DSGA FF. Lettera

Inviato da Guglielmo Perez – Carissimo Ministro Bussetti ed egregi Segretari nazionali delle organizzazioni sindacali invitate a partecipare al tavolo di lavoro del prossimo 16 Maggio, vorrei, se mi è permesso, porre una domanda.
Riguardo alla stabilizzazione degli Assistenti Amministrativi facenti funzione di Direttore SGA si è fatto un gran parlare in questi ultimi tempi e soprattutto adesso che la data della prova preselettiva del concorso ordinario è alle porte, ma ogni volta è stata fatta “di tutta l’erba un fascio”, eppure nel concreto non è così.
Vi sono diverse realtà ed in particolare vi è una fattispecie che non è stata mai presa in considerazione, mi riferisco ai F.F. che posseggono il titolo, che la normativa prevede per l’accesso al profilo di DSGA, e che hanno all’attivo ben più di tre anni di servizio nell’espletamento delle funzioni superiori.
Questi “servitori dello stato” , che per oggettive esigenze, hanno speso tempo e risorse per auto formarsi ed aggiungere competenze ulteriori a quelle già fornite, a caro costo, dal MIUR, con l’obbiettivo di raggiungere livelli di performance sempre più elevati, andrebbero encomiati e considerati per quello che sono, ossia dei professionisti!!
Non mi dilungherò su quella che è la complessità del loro lavoro è sui risultati che sono stati raggiunti da ogni singolo lavoratore in quanto il primo è un fatto noto a chi è del settore e per il secondo parlano gli atti.
La domanda che vorrei porre a tutti voi, signor Ministro e signori Segretari delle OO SS è la seguente: quale imprenditore, che ha come primo interesse lo sviluppo, la crescita e la stabilità della propria azienda, rischierebbe di perdere professionalità acquisite e consolidate interne all’azienda che lui stesso ha costruito e contribuito a formare?
Io non sono un’imprenditore ma il buon senso mi suggerisce una sola risposta…….Nessuno!!
Anzi l’obbiettivo primario sarebbe quello di accrescere, consolidare ed utilizzare le loro competenze.
Concludo con un piccolo suggerimento: una procedura concorsuale riservata e più snella in alternativa ad una, comunque giusta, mobilità professionale, per questi “servitori dello stato” non sarebbe un peccato, bensì un’occasione.
Auguro a tutti voi buon lavoro e lungimiranza.
Cordialmente