Concorso ordinario e straordinario docenti di religione, 6.442 i posti da bandire. Il 17 febbraio incontro sindacati-Ministero
Venerdì 17 di febbraio, alle 10.50, i sindacati rappresentativi sono stati convocati dal ministero dell’Istruzione e del Merito per discutere in merito alle procedure concorsuali di religione cattolica.
Si tratta di una richiesta di incontro partita proprio da Fgu/Snadir e le altre sigle sindacali in cui si chiedeva un’informativa relativa allo stato di avanzamento della procedura di indizione del bando di concorso ordinario e di quello straordinario per l’insegnamento della religione cattolica di cui all’art.1bis commi 1 e 2 della legge 159/2019.
Ricordiamo che l’articolo 5, comma 3 D.L. 198/2022 (Milleproroghe 2023) ha riallineato i due trienni di riferimento per le assunzioni a quello della procedura straordinaria 2022/2025 e ha prorogato la pubblicazione dei due bandi entro l’anno 2023.
“Questo confronto in sede ministeriale è un altro step importante verso il definitivo compimento del cammino che ci porterà all’indizione delle due procedure di assunzione, ordinario e straordinario”, ha commentato Orazio Ruscica, segretario nazionale Snadir.
“La metà dei posti – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – andrà alla procedura concorsuale riservata, come previsto dall’articolo 1bis, comma 2 del decreto legge 126/19, le cui modalità saranno discusse in una informativa al Ministero dell’Istruzione e del Merito il 17 febbraio prossimo alla presenza della delegazione Anief: in quell’occasione faremo presente tutte le esigenze per stabilizzare il personale e assicurare un congruo numero di cattedre di religione cattolica”.
Quanti posti disponibili per il concorso?
Nel frattempo, l’ufficio studi del Senato ha pubblicato il dossier in merito alle misure presenti nel decreto milleproroghe, che sta per arrivare in Aula per l’approvazione definitiva.
E sul concorso di religione cattolica fornisce il documento una panoramica sui posti che dovrebbero essere messi a bando.
“La relazione tecnica – si legge sul dossier del Senato – si diffonde sulle modalità di definizione dei posti da bandire e sulla distribuzione regionale, evidenziando, in sintesi, che «la stima porta a prevedere un totale di 6.442 posti da bandire e si ottiene dall’analisi dei posti che si prevede siano vacanti e disponibili negli anni scolastici 2022/23, 2023/24 e 2024/25, ottenuti come risultato del confronto tra la consistenza della dotazione organica (corrispondente al 70% dei posti complessivamente funzionanti) e il numero degli insegnanti di religione cattolica attesi, a livello regionale e distintamente per ciclo di istruzione, nell’intervallo di tempo in esame».
“Secondo la stessa relazione – stando alla quale la disposizione non comporta oneri aggiuntivi rispetto a quelli già previsti – i posti vacanti e disponibili per il periodo considerato sono pari a 3.089 per la scuola dell’infanzia e la scuola primaria e a 3.353 per la scuola secondaria di I e II grado”.
Il concorso di religione cattolica
Ricordiamo che, per quanto riguarda il concorso per insegnanti di religione cattolica, il 14 dicembre 2020 è stata siglata l’intesa fra il Ministero dell’Istruzione e la CEI per far partire il nuovo concorso di religione cattolica,previsto dall’articolo 1-bis della legge 159/19.
Il requisito principale di accesso è il possesso per i candidati della certificazione dell’idoneità diocesana: “è prevista la certificazione dell’idoneità diocesana di cui all’articolo 3, comma 4, della legge 18 luglio 2003, n. 186, rilasciata dal Responsabile dell’Ufficio diocesano competente nei novanta giorni antecedenti alla data di presentazione della domanda di concorso”.
Tuttavia, il testo dell’intesa ricorda che i posti messi a bando nella singola Regione per il “personale docente di religione cattolica, in possesso del riconoscimento di idoneità rilasciato dall’Ordinario diocesano, che abbia svolto almeno tre annualità di servizio, anche non consecutive, nelle scuole del sistema nazionale di istruzione” corrispondano a quanto stabilito dall’articolo 1-bis, comma 2, del decreto-legge n. 126 del 2019“.
Inoltre, dei posti messi a concorso, una quota non superiore al 50 per cento potrà essere riservata al personale docente di religione cattolica, sempre in possesso del riconoscimento di idoneità diocesana, che abbia svolto almeno tre annualità di servizio, anche non consecutive, nelle scuole del sistema nazionale di istruzione.