Concorso docenti PNRR2: sarà più veloce del precedente. Ecco perché

Il primo concorso PNRR è stato caratterizzato da significativi ritardi, dovuti soprattutto alla complessità organizzativa delle commissioni e alla gestione delle prove orali, protrattesi in alcune regioni per un lungo periodo o ancora in corso. Questo ha avuto ripercussioni sulle assunzioni, che si sono articolate in due fasi: entro il 31 agosto e successivamente entro il 31 dicembre 2024.
Per il secondo concorso PNRR, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha adottato nuove strategie per accelerare il processo.
Riduzione dei tempi per la presentazione delle domande
Una delle principali novità introdotte è stata la riduzione dei tempi per la presentazione delle candidature. Gli aspiranti partecipanti hanno avuto a disposizione 20 giorni (termine scaduto il 30 Dicembre 2024), contro i 30 previsti nella procedura precedente. Anche per la candidatura dei commissari d’esame il termine è stato fissato in anticipo, chiudendosi il 2 gennaio.
Modifiche ai criteri di selezione
Le modifiche introdotte dalla legge n. 106/2024, oltre a rendere più selettiva la prova scritta, possono anche garantire una maggiore velocità nella gestione del concorso. In particolare, sono stati rivisti i criteri di ammissione alla prova orale, che includono:
- il raggiungimento di un punteggio minimo di 70/100 nella prova scritta;
- l’ammissione alla prova orale di un numero di candidati pari a tre volte il numero dei posti disponibili per ciascuna classe di concorso o tipologia di posto nella regione;
- l’ammissione anche di coloro che abbiano ottenuto il medesimo punteggio dell’ultimo candidato ammesso.
Ciò significa che:
- da un lato, non basterà raggiungere la sufficienza, per cui i candidati dovranno ottenere punteggi molto alti per ottenere l’accesso alla prova orale;
- dall’altro lato, questa maggiore selettività dovrebbe consentire una riduzione dei tempi di svolgimento dell’orale, poiché ci saranno meno candidati rispetto al concorso PNRR1.
Aggregazione delle prove orali e razionalizzazione delle commissioni
Un altro punto critico del primo concorso era legato alla costituzione delle commissioni esaminatrici, il cui numero elevato ha comportato ritardi. Per il secondo concorso, il Ministero ha optato per un’aggregazione più efficace delle prove orali tra classi di concorso e posti appartenenti a Uffici Scolastici Regionali limitrofi. Questa scelta punta a ridurre il numero delle commissioni necessarie e a snellire le operazioni, migliorando l’efficienza complessiva.
Tuttavia, in alcune Regioni sono arrivate poche domande e si sta procedendo tramite interpelli per completare le commissioni. È il caso, ad esempio, del Friuli Venezia Giulia e del Molise dove il numero di domande pervenute non è sufficiente per completare le commissioni giudicatrici.
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