Concorso IRC Insegnanti Religione Cattolica: bando non è ancora pronto ma c’è la conferma che sarà ordinario, non straordinario
Il Decreto Milleproroghe ha spostato la scadenza per il concorso IRC Insegnanti Religione Cattolica atteso da quasi vent’anni al 31 dicembre 2021. Oggi si è svolta una prima riunione al Ministero, ma l’Amministrazione ha solo voluto ascoltare le organizzazioni sindacali, non c’è ancora una bozza per il bando.
I requisiti di accesso
Il 14 dicembre 2020 è stata siglata l’intesa fra il Ministero dell’Istruzione e la CEI per far partire il nuovo concorso di religione cattolica, previsto dall’articolo 1-bis della legge 159/19.
Il requisito principale di accesso è il possesso per i candidati della certificazione dell’idoneità diocesana: “è prevista la certificazione dell’idoneità diocesana di cui all’articolo 3, comma 4, della legge 18 luglio 2003, n. 186, rilasciata dal Responsabile dell’Ufficio diocesano competente nei novanta giorni antecedenti alla data di presentazione della domanda di concorso”.
Tuttavia, il testo dell’intesa ricorda che i posti messi a bando nella singola Regione per il “personale docente di religione cattolica, in possesso del riconoscimento di idoneità rilasciato dall’Ordinario diocesano, che abbia svolto almeno tre annualità di servizio, anche non consecutive, nelle scuole del sistema nazionale di istruzione” corrispondano a quanto stabilito dall’articolo 1-bis, comma 2, del decreto-legge n. 126 del 2019“.
La legge specifica infatti che dei posti messi a concorso, una quota non superiore al 50 per cento potrà essere riservata al personale docente di religione cattolica, sempre in possesso del riconoscimento di idoneità diocesana, che abbia svolto almeno tre annualità di servizio, anche non consecutive, nelle scuole del sistema nazionale di istruzione.
La posizione dei sindacati
Anief: immettere in ruolo tutti i candidati ancora inseriti nel concorso 2004 e tutela per gli insegnanti precari con più di 36 mesi di servizio, senza dimenticare quanti abbiano titoli pregressi a quelli previsti dal DPR n. 175/2012.
“Abbiamo chiesto di non dimenticare che esistono precari che possono vantare una idoneità ventennale e che sono in possesso di titoli pregressi a quelli previsti dal DPR n. 175/2012 – spiega Alessandro Manfridi, referente Anief per IRC – per loro deve essere espressamente prevista la possibilità di partecipare al futuro concorso”. Indispensabile, inoltre, per l’Anief la conferma della quota del 70% dei posti d’insegnamento complessivamente funzionanti nel territorio di pertinenza di ciascuna diocesi da rendere disponibili per il concorso in ogni regione ed è stato anche proposta l’Istituzione di una graduatoria ad esaurimento che possa essere utilizzata fino all’emanazione di un ulteriore bando di concorso, oltre l’immissione in ruolo dei posti messi a bando per il concorso del triennio 2021/2024. “Per il nostro sindacato gli insegnanti di religione cattolica sono stati dimenticati per troppo tempo – conclude Manfridi – ed è necessario adesso dedicare particolare attenzione ai precari “storici” di IRC che devono poter accedere a procedure snelle per l’immissione in ruolo. Abbiamo ricordato, inoltre, l’urgenza di dover istituire una classe di concorso dedicata agli insegnanti di Religione Cattolica con eventuale distinzione tra primo e secondo ciclo d’istruzione”.
FLCGIL : l‘Intesa siglata dal Ministero con la CEI prevede un concorso ordinario, che rischia di bypassare e danneggiare i precari storici, tutti docenti che nelle scuole operano con continuità didattica nel territorio da anni, la cui stabilizzazione peraltro, avendo già la ricostruzione di carriera, non comporta alcun onere aggiuntivo per l’amministrazione.