Concorso ed. motoria alla primaria, UIL Scuola: critici e contrari allo svolgimento: non sono posti aggiuntivi, nessun riscontro positivo dalla sperimentazione

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Per l’anno scolastico 2023/2024, per l’educazione motoria nella scuola primaria ci sono n. 4405 posti complessivi – inclusivi delle frazioni orarie ricondotte a posto – di cui 1740 posti interi interni attivabili nelle classi IV e V, che saranno messi a bando.

Lo scorso anno tale insegnamento, in assenza della procedura concorsuale, è stato coperto con diverse problematiche sulla distribuzione degli spezzoni e con non poche ricadute sulle scuole in termini organizzativi, tramite supplenze annuali conferite agli aspiranti inseriti nelle GPS classi di concorso A-48 e A-49 ovvero insegnanti di Scienze motorie e sportive negli istituti di istruzione secondaria di I e II grado i cui titoli di accesso sono quelli previsti dal bando.

Fin dalla previsione del concorso, inserito nella legge di bilancio per il 2022, siamo stati critici e contrari al suo espletamento, per diverse ragioni.

Innanzitutto il concorso si svolgerà ad invarianza di organico, e quindi di spesa, e con il serio rischio di snaturare l’impianto formativo della scuola primaria, segmento, come sappiamo, che in Italia ha un grande valore formativo. Il docente che insegnerà scienze motoria, infatti, proviene dalla scuola secondaria, quindi estraneo, da un punto di vista pedagogico- didattico agli ordinamenti della scuola primaria. Su questo punto, come UIL Scuola, avevamo chiesto che tra i requisiti ci fosse l’accesso all’insegnamento anche per il titolare nella scuola primaria fornito di diploma Isef.

Abbiamo poi ribadito come l’attivazione delle due ore aggiuntive ad invarianza di spesa dell’insegnamento dell’educazione motoria nelle classi quinte della scuola primaria (e
dall’a.s. 2023/24 anche per le classi quarte), abbia già provocato una riduzione dell’organico dei posti comuni della scuola primaria che, a regime, determinerà una ulteriore riduzione dei posti comuni e di sostegno e una riduzione del numero di classi complessivamente autorizzabili sui territori. Non si tratta infatti di posti o ore aggiuntive, ma autorizzabili nel limite delle risorse finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente e a invarianza di dotazione organica complessiva vigente. Ciò vorrà dire, per esempio, che su 6.000 pensionamenti dei docenti di scuola primaria saranno utili solo 2.000 posti per immissioni in ruolo e per la mobilità per far fronte alla copertura delle ore e dei posti di educazione motoria.

C’è poi da domandarsi come si farà fronte all’aumento del tempo scuola con l’eventuale attivazione di mense, trasporti, ecc. considerata la ormai nota carenza di
spazi adeguati, strutture e risorse, che inevitabilmente avrà delle ripercussioni negative sull’organizzazione delle famiglie.

Questo provvedimento, varato dal precedente governo, poteva e doveva sicuramente essere modificato dall’attuale governo, non solo alla luce del primo anno di sperimentazione, per le classi quinte delle scuole primarie, rispetto al quale ne abbiamo registrato il caos che ne è derivato in termini di assegnazione di ore di programmazione, completamento orario e valutazione servizio, ma soprattutto nella prospettiva di uno snaturamento dell’intero impianto formativo e didattico di una fondamentale parte del nostro sistema di istruzione qual è la scuola primaria.

Rispetto invece alla bozza di decreto, abbiamo chiesto che sia specificato che la graduatoria regionale decade solo dopo aver garantito l’assunzione di tutti i vincitori e che si consenta lo scorrimento della stessa graduatoria in caso di rinunce.

Per il Ministero era presente il dott. Volontè. Per la Federazione UIL Scuola Rua Paolo Pizzo, Enrico Bianchi e Roberto Garofani

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