Concorso DS, la capo dipartimento Palumbo: “Obiettivo? Immissioni in ruolo già da Settembre. Se ci fossero irregolarità, saremmo la prima parte lesa”

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“In questo concorso abbiamo avuto tre ondate di ricorsi. I primi due round sono andati a vantaggio dell’amministrazione: i ricorsi sono stati tutti respinti”. Le parole della capo dipartimento del Ministero dell’Istruzione e del Merito, Carmela Palumbo, ripercorrono il percorso a ostacoli che il concorso per dirigenti scolastici ha affrontato negli ultimi mesi e si inseriscono nel solco delle recenti polemiche sollevate dall’ultima ondata di ricorsi.

Intervistata da Repubblica,  la dottoressa Palumbo ha sottolineato l’obiettivo del Ministero, ossia “garantire l’immissione in ruolo di professionisti qualificati già dal prossimo anno scolastico”. In quest’ottica, spiega, eventuali irregolarità comprometterebbero l’interesse primario dell’amministrazione stessa: “per noi questo concorso ha grande importanza perché ci permette di avere da settembre professionisti qualificati nelle scuole. Se ci fossero irregolarità, saremmo la prima parte lesa“.

Sulle presunte violazioni: anonimato e tempistiche

Tra le contestazioni, vi è quella relativa alla mancata tutela dell’anonimato nella correzione degli elaborati. Palumbo ha chiarito che il sistema adottato da Cineca segue “la procedura in doppio cieco, garantendo un’identificazione separata dei candidati e delle prove, svelata solo dopo la valutazione. I Tar di Abruzzo e Sicilia (la nota dell’USR Sicilia sembra chiarire il punto, ndr) ci hanno dato ragione su questo punto”.

La citata “procedura in doppio cieco” è una tecnica mutuata dall’ambito della ricerca medica che impedisce a chi partecipa a uno studio di sapere quale trattamento sta assumendo: in breve, né i partecipanti né i ricercatori sanno chi sta assumendo il trattamento sperimentale e chi il placebo. Passando al piano del concorso dirigenti scolastici, “le commissioni avevano un identificativo per la correzione diverso dall’identificativo dei candidati” spiega Palumbo.

Ed è, in particolare, su questo aspetto che si sono concentrati i giudici amministrativi abruzzesi rigettando la richiesta di sospensione cautelare finalizzata a ottenere la partecipazione a un’eventuale prova suppletiva orale.

Quanto, invece, alla questione della trasmissione anticipata delle prove, il capo dipartimento ha spiegato che i quesiti sono stati sorteggiati centralmente e caricati in piattaforma per esigenze tecniche, ma le commissioni li hanno visionati solo al momento della prova.

Le anomalie nelle Regioni: dai casi suppletivi alle verifiche in Campania

In Lombardia è emerso il caso di due candidate assenti alla prova ordinaria ma ammesse all’orale. “Si trattava di candidate in gravidanzaspiega Palumbo – presenti regolarmente alla sessione suppletiva, per questo non figuravano nell’elenco della prova ordinaria”.

In Campania, dove la prova orale è stata sospesa, il Ministero ha richiesto due relazioni all’USR e sta ora esaminando la documentazione per eventuali provvedimenti.

Nessun “concorso bis”, ma attenzione alla regolarità

Palumbo ha, infine, escluso l’ipotesi di un annullamento generalizzato del concorso, confermando che, in caso di errori circoscritti, si interverrà in modo selettivo sugli atti specifici, mantenendo il resto della procedura. “Ma mi metto nei panni di chi deve affrontare i colloqui – conclude Palumbo – credo che abbiano diritto a un po’ di serenità per la prova. Noi miriamo a quest’ultimo miglio: approvare le graduatorie di merito in modo da fare le immissioni in ruolo già dal prossimo anno scolastico”.

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