Concorso docenti in Toscana nel caos
Ilaria – Salve, sono un’insegnante precaria di "Disegno e Storia dell’Arte", laureata in Architettura con 110 e lode nel 1999, specializzata SSIS con 80/80 nel 2004 e attualmente 7a nella Graduatoria ad Esaurimento della provincia di Firenze. Non male come posizione, penserete, e invece è malissimo.
Ilaria – Salve, sono un’insegnante precaria di "Disegno e Storia dell’Arte", laureata in Architettura con 110 e lode nel 1999, specializzata SSIS con 80/80 nel 2004 e attualmente 7a nella Graduatoria ad Esaurimento della provincia di Firenze. Non male come posizione, penserete, e invece è malissimo.
Da quando la riforma ha rosicchiato ancora olcune delle nostre esigue ore di insegnamento la nostra classe di concorso è in stallo totale e si lavora pochissimo. Ho sempre fortemente voluto fare questo lavoro, perciò a settembre non ho potuto esimermi dal rimettermi in gioco ancora una volta.
Scrivo per condividere la difficile condizione di chi, come me, ha svolto la prova scritta del Concorso a Cattedra per l’ambito 1 (A025-A028) in Toscana.
La commissione giudicatrice si è sciolta a Firenze lo stesso giorno dello scritto (il 15 febbraio), una seconda commissione è stata istituita il 27 marzo con sede a Pistoia, non è dato sapere se questa stia effettivamente correggendo i 474 elaborati, probabilmente anch’essa è crollata sotto il peso di un lavoro insormontabile, da fare praticamente gratis e senza esonero. Non è stata pubblicata alcuna griglia di valutazione, nè comunicazione di altro tipo e all’Ufficio Regionale rispondono "no comment".
Cosa dobbiamo fare noi presuntuosi, che ci sentivamo preparati sulle domande, e che conserviamo un barlume di speranza di aver passato la prova?
Investiamo migliaia di euro in un computer portatile e delle licenze di Photoschop e Autocad o ci sfregiamo le dita tentando di apprendere l’incisione in vista di una possibile prova pratica? Riprendiamo in mano le avvertenze generali e l’inglese per prepararci ad un fantomatico orale da svolgersi a Ferragosto?
O ci mettiamo l’anima in pace e ci arrendiamo all’evidenza che non c’è via d’uscita a questa situazione di stallo…
scusate lo sfogo, ma sono anni che navigo nell’incertezza, anche economica, ed è davvero difficile.
Solo il mio lavoro, le ore che passo in classe con i ragazzi, riescono a farmi resistere.
E il lato triste di tutto questo è che non posso sapere per quanto ancora avrò la possibilità di farlo.
