Concorso docenti. Il commissario “Le maestre? Le prime a non conoscere la grammatica”. In Veneto 50% di bocciature

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“Troppi, banali e diffusi”. Così dalle pagine del Corriere Veneto uno dei commissari a proposito degli errori dei candidati nella prova del concorso per la primaria in Veneto.

Requisito di ammissione al concorso: la laurea in Scienze della formazione primaria o il diploma magistrale conseguito entro l’a.s. 2001/02.

La prova è stata superato da 1604 candidati rispetto ai 3.410 partecipanti, dunque il tasso di bocciatura è stato del 53%. I posti banditi erano 1627, quindi non tutti potranno essere coperti. Significa che su quelli residui bisognerà nominare con le supplenze.

Il commissario però, pur parlando di argomenti seri (dal concorso dipende la vita professionale di numerosi candidati e la preparazione culturale degli alunni), preferisce rimanere anonimo.

Ecco cosa dice al quotidiano veneto “Ci siamo trovati davanti a errori grossolani. Ccertamente c’erano anche imprecisioni legate ai contenuti ma quelle sono sempre prevedibili in un esame. Ci hanno colpito invece soprattutto gli errori grammaticali. Erano troppi, troppo banali e troppo diffusi. Stiamo parlando di errori che molto spesso vengono corretti anche ai bambini delle scuole elementari, le stesse in cui queste maestre sarebbero dovute andare ad insegnare”.

“Ogni volta che ci trovavamo davanti a una mostruosità di questo tipo ci guardavamo tra noi sconvolti – continua il commissario d’esame – e di fronte ad alcuni abbiamo allargato le braccia. Le elementari sono il momento in cui i bambini iniziano a imparare i fondamentali, in cui mettono le basi per la conoscenza successiva. La grammatica che servirà loro per tutta la vita si impara in quegli anni. Una maestra elementare come fa a insegnare se fa errori così?”

“Alla selezione scritta ovviamente i nomi nei compiti non c’erano – spiega l’esaminatore – ma quando siamo arrivati all’orale ci siamo trovati davanti quasi solo giovani neolaureati, certamente più freschi nei temi trattati”.

“Ci hanno massacrato sui social. Non voglio essere identificabile altrimenti rischio di trovarmi con le gomme dell’auto tagliate – dice a mezza ironia l’esaminatore – i toni erano molto accesi tra gli esclusi. Qualcuno, tra i pochissimi bocciati all’orale (70, ndr) ci ha anche manifestato la sua contrarietà prima di andarsene sbattendo la porta. Ma strafalcioni di grammatica non possono essere ammessi. E anche a livello di contenuti, i quesiti erano assolutamente accessibili”

“Se i docenti si preoccupano dei loro studenti, di fronte a questi compiti si sarebbero sentiti male – dice l’esaminatore – qualcuno ha detto che abbiamo bocciato molto: è vero. Ma come avremmo potuto fare diversamente di fronte a simili errori? Se le maestre sono le prime a non sapere la grammatica come faranno i bambini ad impararla?”.

Leggi l’articolo integrale sul Corriere del Veneto

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