Concorso docenti 2024: domande in numero inferiore rispetto alle previsioni. In ruolo 1 su 5 per infanzia e primaria, 1 su 10 per secondaria

In attesa che il Ministero dell’Istruzione e del Merito comunichi le date in cui si svolgeranno le prove scritte, il cui calendario sarà pubblicato sul Portale Unico del Reclutamento (InPA), facciamo chiarezza sui numeri del prossimo concorso docenti 2024. Oltre 370 mila (372.804) le domande presentate dagli aspiranti docenti per 44.654 posti disponibili, divisi tra infanzia, primaria e secondaria di I e II grado.
Una partecipazione leggermente inferiore rispetto ai numeri che il Ministero si aspettava. Questo infatti ha rideterminato l’aggregazione delle procedure concorsuali per i posti/le classi di concorso per le quali non si è ritenuto opportuno costituire una commissione autonoma. Ecco le nuove aggregazioni, che saranno valide solo per la prova orale.
La partecipazione alla prova scritta è infatti garantita, a meno che l’Ufficio Scolastico non faccia in tempo a verificare eventuali titoli di accesso non validi.
Poche domande, quale possibilità di ottenere il ruolo?
Il dato che emerge, tuttavia, non sembra molto rassicurante: infatti, in relazione ai posti messi a bando per il concorso docenti 2023-2024, soltanto 1 aspirante docente su 10 potrà ottenere il posto di ruolo (11,97%).
Le percentuali sono diverse in relazione a ciascun ordine e grado e dipendono dal numero dei posti disponibili e dal numero delle domande presentate:
- per infanzia e primaria sono state presentate 69.117 domande di partecipazione a fronte di 15340 posti disponibili;
- per la secondaria di I e II grado sono state presentate 303.687 domande di partecipazione a fronte di 29314 posti disponibili.
Ciò significa che, da un lato, per il concorso docenti infanzia e primaria le possibilità di ottenere la cattedra sono pari al 22% (circa un aspirante docente su cinque), mentre per la scuola secondaria di I e II grado le percentuali scendono drasticamente al 9,65% (meno di un aspirante docente su dieci).
Cosa accade se non si supera il concorso?
La graduatoria di merito del concorso docenti 2024 – sia infanzia primaria che secondaria – sarà formata esclusivamente dai vincitori. Solo in caso di rinunce all’immissione in ruolo sarà possibile integrare la graduatoria con i candidati che hanno conseguito il punteggio minimo richiesto per superare le prove.
In base alla normativa di riferimento, i vincitori di questo concorso saranno determinati in base alla somma dei punteggi ottenuti nelle prove scritte, orali e attraverso la valutazione dei titoli.
Questo punteggio complessivo dovrà rientrare entro il numero dei posti messi a bando per ciascuna classe di concorso e per la regione scelta. È prevista una riserva del 30% dei posti per quei candidati che vantano almeno tre anni di servizio nelle scuole statali negli ultimi dieci anni, di cui uno specifico, anche non consecutivi.
Tuttavia, contrariamente a quanto avvenuto nel concorso del 2020, non è prevista la conversione della graduatoria in graduatorie ad esaurimento a scorrimento di tutti i candidati idonei.
Per la scuola secondaria vi è poi la condizione di dover conseguire l’abilitazione nel corso dell’incarico a tempo determinato da neoassunti, con i percorsi abilitanti da 30 o 36 CFU previsti per il prossimo anno accademico, 2024/25.
Un nuovo concorso dopo l’estate
Tuttavia, chi non dovesse riuscire a superare l’attuale concorso potrà ritentare per il prossimo, previsto dopo l’estate.
“Il prossimo concorso, di settembre/ottobre, prevede gli stessi requisiti di accesso con in più quanti si siano iscritti ai percorsi da 30 CFU“, spiega Chiara Cozzetto (Anief), intervenuta durante il Question Time del 22 Gennaio 2024.“Ovviamente, laddove qualcuno avesse già completato i 60 CFU, in quanto abilitato potrà partecipare al concorso“, aggiunge. Ciò significa che anche i neolaureati che non hanno i requisiti per accedere all’attuale concorso docenti, poiché in possesso del solo titolo di studio e non anche dei 24 CFU conseguiti entro il 31 Ottobre 2022, potranno partecipare al prossimo concorso docenti, il cui bando è atteso per il prossimo autunno, conseguendo i 30 CFU previsti dai percorsi abilitanti.