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Concorso docenti 2023, tutti alla prova scritta: non si rischia di lasciare le scuole senza i precari in servizio? [VIDEO]

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Manca poco alla pubblicazione del bando del concorso docenti 2023, la prima procedura della fase transitoria del Pnrr. C’è chi già pensa alle prove e si pone diverse domande.

Ad esempio, nel corso del Question Time in diretta su OS TV, Manuela Pascarella, della segreteria nazionale Flc Cgil, ha risposto al seguente quesito: Può il concorso svolgersi durante le attività didattiche? Presumendo una larga partecipazione, chi andrà a fare lezione?

Si tratterà alla fine di un numero di docenti tutto sommato contenuto per ogni istituto scolastico“, osserva la sindacalista.

Se in un collegio docenti ci sono 150 insegnanti, anche se 10-15 vengono coinvolti nel concorso si tratta di un numero gestibile dalla scuola“, aggiunge.

Anche perché – spiega Pascarella – non è che tutti mancheranno lo stesso giorno, ci sarà un calendario delle prove”.

Dunque, “a meno che non ci sia una concentrazione di precari che arrivi al 30, 40 o 50% del totale, può succedere al Nord, di norma le scuole potrebbero riuscire a gestire il tutto“.

Al contrario – conclude Pascarella – se dovesse essere necessario le scuole dovranno attivare tutti gli strumenti per la sostituzione del personale assente“.

In quanti giorni si svolgerà la prova scritta

Dall’avviso pubblico pubblicato dal Ministero dell’Istruzione e del Merito per l’assegnazione della fornitura dei quesiti della prova scritta, sappiamo che per infanzia e primaria saranno previste 6 sessioni, 20 per la secondaria.

Pertanto i candidati al concorso non verranno coinvolti tutti nella stessa giornata. Nè le scuole in cui si svolgerà il concorso avranno sospensione dell’attività didattica, si continuerà a fare lezione regolarmente, con l’eventuale sostituzione dei docenti impegnati nella prova (prevedendo anche l’uscita anticipata, se inevitabile, nel caso di scuole secondarie)

Concorso docenti, 6 lezioni LIVE per superare la prova scritta. Analizzeremo 400 test tra metodologia, pedagogia, informatica e inglese

ASCOLTA LA RISPOSTA DI MANUELA PASCARELLA AL MINUTO 22:16 

TUTTE LE RISPOSTE

Le prove

Si può scegliere solo una regione, per tutte le procedure alle quali si ha accesso.

I concorsi si articoleranno in una prova scrittauna prova orale (con eventuale prova pratica per le classi di concorso che la prevedono) e la valutazione dei titoli.

La prova scritta consisterà in un test a crocette, con domande su ambiti pedagogico, psicopedagogico, metodologico e l’uso didattico delle tecnologie.

Durante la prova orale, i candidati dovranno dimostrare competenze nelle attività di sostegno all’alunno con disabilità, progettazione didattica e curricolare, e anche la capacità di comunicare in lingua inglese almeno al livello B2.

Per superare ciascuna prova è necessario totalizzare almeno 70 punti su 100 disponibili. La valutazione complessiva sarà data dalla somma dei punteggi ottenuti nelle prove scritte, orali e dei titoli accademici, scientifici e professionali.

Ci saranno specifiche indicazioni per la richiesta di eventuali ausili e tempi aggiuntivi. Tutelate le donne in gravidanza e in allattamento.

La riserva di posti del 30%

Inoltre, in ottemperanza al decreto-legge 73/2021, è stata introdotta una riserva di posti del 30 percento per ciascuna regione, classe di concorso e tipologia di posto, a favore di coloro che hanno svolto 3 anni di servizio presso le scuole statali nei 10 anni precedenti. Ecco la novità

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