Concorso docenti 2023, chi supera le prove ma non sarà assunto avrà vantaggi e punteggi in più [VIDEO]
I concorsi docenti 2023 dovrebbero essere banditi a breve. I decreti ministeriali sono stati pubblicati e già gli aspiranti si preparano in vista delle prove. Cosa succederà ai docenti che supereranno il concorso ma non rientreranno nel contingente dei posti previsto per l’assunzione tramite graduatoria di merito?
Una risposta è stata fornita da Sonia Cannas, esperta di normativa scolastica, durante il Question Time in diretta su OS TV del 30 novembre.
“Entreranno nella graduatoria di merito solo i vincitori, ovvero coloro che superano le prove e che rientrano nel numero dei posti disponibili“, chiarisce subito Cannas.
“C’è la possibilità che – aggiunge -, se qualche vincitore dovesse rinunciare, gli idonei non vincitori possono accedere alla graduatorie di merito e ottenere il ruolo“.
Di sicuro, chi non dovesse rientrare nel contingente dei posti disponibili, potrà far valere il punteggio sia per le graduatorie provinciali per le supplenze sia per i prossimi concorsi: “perché il superamento delle prove del concorso ordinario dà sempre punteggio, sia alle GPS che nei concorsi. C’è scritto anche nel decreto ministeriale dei due concorsi che saranno banditi a breve“.
ASCOLTA LA RISPOSTA DI SONIA CANNAS AL MINUTO 21:05
TUTTE LE RISPOSTE
La graduatoria di merito e la riserva di posti
Sarà formata dai candidati che supereranno tutte le prove con il punteggio almeno minimo e si collocheranno nel numero dei posti a bando, eventualmente integrata con i candidati che subentreranno per coprire i posti di chi rinuncia.
Il punteggio della graduatoria è formato da prova scritta + prova orale + punteggio titoli (max 250 punti totali).
Il punteggio per il servizio sarà così valutato
- solo per servizio specifico, svolto per la classe di concorso oggetto del concorso sia nelle scuole statali che paritarie che istruzione e formazione professionale se riconducibile alla classe di concorso. E’ valutabile il servizio svolto nel Salvaprecari.
- valutabile solo se si possa definire annualità di servizio, ossia almeno 180 giorni anche non continuativi nell’anno scolastico oppure almeno dal 1° febbraio agli scrutini
- Il servizio prestato su posto comune non vale per la procedura sul sostegno
- L’insegnamento prestato su posti di sostegno agli alunni con disabilità è valutato solo nella specifica procedura concorsuale e sullo specifico grado.
- Il servizio prestato nei percorsi di istruzione dei Paesi UE è valutato ove riconducibile alla specificità del posto o della classe di concorso
Il Ministero non ha accolto la richiesta del CSPI relativa alla valutabilità su posto comune del servizio prestato sul sostegno e viceversa, in quanto trattasi di distinte procedure concorsuali.
Nel concorso 2020 il punteggio per il servizio di insegnamento è stato di Punti 1,25 per ciascun anno di servizio. La nuova tabella di valutazione titoli eleva il punteggio a 2 punti per ciascuna annualità.
Si tratta di un riconoscimento importante per i docenti precari che hanno svolto numerosi anni di servizio e che possono quindi contare su una base di punteggio titoli più solida rispetto ad altre categorie di candidati.
Ricordiamo anche che, oltre alla riserva di legge ex 68/99, sarà prevista in ottemperanza al decreto-legge 73/2021 una riserva di posti del 30 percento per ciascuna regione, classe di concorso e tipologia di posto, a favore di coloro che hanno svolto 3 anni di servizio presso le scuole statali nei 10 anni precedenti. Ecco la novità
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