Concorso docenti 2016, Anief: “strage degli innocenti”, cui prodest? A settembre i bocciati saranno comunque in cattedra

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Anief – Il record sino ad ora, si era verificato in Sardegna per il sostegno alle medie, dove era stato ammesso all'orale un solo candidato. In Calabria,per la classe di concorso A18, si è andati oltre. Per gli esperti di scuola, sembra inverosimile che tanti docenti, abilitati dalle Università, non siano in grado disuperare una prova che avrebbe dovuto essere tarata per verificare la capacità d’insegnamento. S

Anief – Il record sino ad ora, si era verificato in Sardegna per il sostegno alle medie, dove era stato ammesso all'orale un solo candidato. In Calabria,per la classe di concorso A18, si è andati oltre. Per gli esperti di scuola, sembra inverosimile che tanti docenti, abilitati dalle Università, non siano in grado disuperare una prova che avrebbe dovuto essere tarata per verificare la capacità d’insegnamento. S

i sono ipotizzate, quindi, altre cause del mancato superamento: incongruenza dei quesiti, tempo a disposizione, formazione dei commissari diversada quella dei candidati, inadeguatezza dei quesiti e dei percorsi di abilitazione. Ad ogni modo, la situazione che si sta delineando deve farriflettere chi di dovere, al fine di evitare per il futuro un simile scenario che sta umiliando tanti docenti. 

Marcello Pacifico (Anief-Cisal): questi insegnanti non avevano nulla da dimostrare, se non il propriolivello di competenza nello svolgimento della didattica. Invece, si è trasformato il concorso in una verifica delle discipline, andando a cavillaresu conoscenze già affrontate dai candidati sia all’Università sia durante i corsi di abilitazione. Viene da chiedersi a chi possa giovare questa ‘stragedegli innocenti’, visto che a settembre, in alta percentuale saranno sempre docenti respinti a prendere in carico le cattedre vacanti. Si ha sempre piùl’impressione che il Miur su questo concorso navighi a vista. Basti pensare alle commissioni: mentre aspettiamo ancora il decreto finale per l’assegnazione deicompensi raddoppiati dei commissari, è giunta la curiosa notizia della docente precaria bocciata alla prova scritta del concorso e poi contattata dall’Ufficioscolastico regionale per diventare commissario nella stessa selezione. Siamo senza parole. Nel frattempo, continua la battaglia legale dell’Anief per farpartecipare al concorso i tanti docenti esclusi dal Miur.

Il concorso a cattedra 2016 non passerà alla storia solo per le esclusioni clamorosevolute dal Miur, ma anche per il numero impressionante di bocciati: dai primi riscontri dei giudizi delle commissioni, rispetto alle prove scritte, risultache a livello nazionale oltre la metà dei candidati che hanno risposto agli otto quesiti proposti non sarebbero stati ammessi alle prove successive. Ma cisono anche diverse commissioni che hanno operato con la logica del “taglione”, portando all’orale solo una manciata di docenti precari.

A riportarlo è oggi anche la rassegna stampa del Miur, che pubblica un articolo di Orizzonte Scuola: “il caso più eclatante – scrive la rivista specializzata -, sino ad ora, si era verificato in Sardegna per il sostegno scuola di I grado, dove era stato ammesso all'orale un solo candidato (è pur vero chei partecipanti erano solo 4). La Sardegna perde comunque il primato, in quanto per la classe di concorso A18 in Calabria, dove su 23 partecipanti checoncorrevano per 10 posti è stato ammesso all'orale un numero di candidati pari a 0”.

Gli esperti di scuola hanno anche provato a fornire le possibili motivazioni chehanno condotto a tale situazione: “sembra inverosimile che numerosissimi docenti, abilitati dalle Università, non siano in grado di superare una provache in linea teorica avrebbe dovuto essere tarata per verificare la capacità di insegnamento. Pertanto, si sono ipotizzate altre possibili cause:l'incongruenza quesiti (complessi) – tempo a disposizione; la formazione dei commissari diversa da quella dei candidati; l'inadeguatezza dei quesiti, e nonda ultimo l'inadeguatezza di alcuni dei percorsi di abilitazione (TFA/PAS)”.

“Riuscire ad individuare la vera causa delle numerose non ammissioni non sarà certofacile e molto probabilmente non ci si riuscirà. Tuttavia, la situazione che si sta delineando deve far riflettere chi di dovere, al fine di evitare per ilfuturo un simile scenario che sta umiliando docenti, che hanno investito tantissimo nella loro formazione, e lascerà vacanti numerose cattedreperpetuando il fenomeno definito "supplentite", dal momento che i candidati oggi bocciati al concorso nei prossimi mesi verranno chiamatiprobabilmente a ricoprire quelle stesse cattedre per le quali non hanno avuto diritto ad essere assunti a tempo indeterminato”, conclude Orizzonte Scuola.

Secondo il sindacato, la fotografia scattata è corretta. “Questi insegnanti – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – nonavevano nulla da dimostrare alle commissioni, se non il loro livello di competenza nello svolgimento della didattica e nel saper gestire una classe dialunni. Invece, si è trasformato il concorso in una verifica delle discipline, andando a cavillare su conoscenze già ampiamente affrontate dai candidati siaall’Università sia in seno ai corsi di abilitazione a numero chiuso svolti e superati dopo un esame finale. Viene da chiedersi a chi possa giovare questa‘strage degli innocenti’, visto che a settembre, in alta percentuale saranno sempre loro, i docenti respinti, a prendere in carico le cattedre vacanti”.

“Si ha sempre più l’impressione che il Ministero dell’Istruzione – continuaPacifico – su questo concorso navighi a vista. Basti pensare a quello che sta accadendo con le commissioni: mentre rimaniamo ancora in attesa del decretofinale per l’assegnazione dei compensi raddoppiati dei commissari, da approvare entro la fine di questo mese come promesso dal ministro Giannini, anche grazie alle nostre denunce, è giunta la curiosa notizia della docente precaria bocciata alla prova scrittadel concorso e poi contattata dall’Ufficio scolastico regionale per diventare commissario nella stessa selezione. Se le cose stanno effettivamente così, significa che gli uffici periferici del Miurnon sanno davvero più chi andare a trovare per valutare e selezionare i docenti. Ciò significa, pertanto, che ancora a metà concorso, il Miur decide diandare a ‘pescare’ anche tra i precari, non pensando che possano essere loro stessi candidati iscritti al concorso. Non ci sono parole per commentarel’accaduto”, conclude il presidente Anief.

Nel frattempo, continua la battaglia legale dell’Anief per far partecipare alconcorso i tanti docenti esclusi dal Miur: è giunta la notizia della vittoria dei legali del giovane sindacato presso il Consiglio di Stato messa a segno a tutela dei diritti dei docenti in possesso di abilitazione con diploma magistrale a indirizzo sperimentalelinguistico: i giudici hanno dato piena ragione ai ricorrenti confermandone il loro diritto a partecipare alle prove. Intanto, per gli specializzandi in sostegno,come per i laureati, la decisione rimane rinviata all’organizzazione delle prove suppletive, quando potrà essere, eventualmente, richiesta una nuovaistanza cautelare visto che le prove scritte si sono già svolte. Non si comprende, infine, il motivo per cui a Viale Trastevere non abbiano ancorapredisposto il calendario delle prove speciali richieste dai giudici.

29 luglio 2016

Ufficio Stampa Anief

www.anief.org

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