Concorso dirigenti scolastici, partecipanti protestano: “Disparità soglie di accesso in base alle Regioni”

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Un gruppo di docenti che ha partecipato alla prova preselettiva del Concorso ordinario per il reclutamento di Dirigenti Scolastici (Decreto dipartimentale n.2788/2023) si è unito nel “Movimento Equità nel Merito” per tutelare i propri diritti. Nonostante un punteggio compreso tra 35/50 e 39/50, questi insegnanti sono stati esclusi dalle successive prove concorsuali a seconda della regione in cui hanno sostenuto l’esame.

Al momento della domanda di partecipazione, era noto il numero di posti disponibili per ciascuna regione, ma non il numero di candidati. Questo ha reso impossibile fare scelte informate sulla possibilità di successo. La disparità è evidente osservando le soglie di accesso: in Lombardia con 156 posti la soglia era 36/50, mentre in Umbria con solo 5 posti la soglia era 37/50. Analogamente, con la stessa soglia di 36/50, in Emilia Romagna c’erano 28 posti, in Toscana 54 e in Lombardia 156.

La soglia variabile ha creato una forte disparità nei risultati. Per esempio, in Campania, candidati con 39/50 sono stati esclusi, mentre in altre regioni, candidati con 35/50 sono stati ammessi. Questo sistema porta a risultati paradossali dove, a parità di merito, si è bocciati o promossi a seconda della regione.

Il Movimento Equità nel Merito propone l’adozione di una soglia minima uniforme per tutte le regioni, basata sugli esiti delle prove, come avvenuto nel concorso per Dirigenti scolastici del 2017. Questa soglia garantirebbe una valutazione equa del merito a livello nazionale.

Per sanare la disparità di trattamento, il Movimento chiede che tutti i candidati esclusi con un punteggio tra 35 e 39 vengano ammessi alla prova scritta. La proposta è di modificare l’art. 6 c.11 del D.M. 194/2022 per ammettere i candidati che abbiano conseguito un punteggio pari o superiore a 35/50.

I docenti del Movimento Equità nel Merito chiedono un intervento immediato per garantire l’uguaglianza e la giustizia nei risultati del concorso. Si rivolgono al Presidente della Repubblica, alla Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell’Istruzione e a tutti i rappresentanti politici per un riscontro tempestivo.

Queste incongruenze sono dovute all’uso del criterio indicato nel Regolamento di suddetto Concorso, D.M. 194/2022 art. 6 c.11 “Alla prova scritta di cui all’articolo 7 è ammesso, sulla base all’esito della prova preselettiva, un numero di candidati pari a tre volte quello dei posti messi a concorso per ciascuna regione. Sono altresì ammessi alla prova scritta coloro che, all’esito della prova preselettiva, abbiano conseguito il medesimo punteggio dell’ultimo degli ammessi”.

“Sarebbe stato opportuno – dicono i docenti che hanno aderito al Movimento – indicare una stessa soglia minima di riferimento per tutte le Regioni, anche basata sugli esiti delle prove, considerato che il Concorso è su base nazionale e solo la gestione è affidata a livello regionale. Infatti, il criterio utilizzato per l’espletamento della prova preselettiva del concorso per il reclutamento dei Dirigenti scolastici del 2017, si è basato su una soglia minima, determinata sulla base dei risultati conseguiti dai candidati, e ha permesso una valutazione equa del merito in tutte le Regioni.”

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