Concorso DS, crescono i ricorsi, le polemiche e le interrogazioni parlamentari. Valditara: “Verifiche in corso, non tolleriamo opacità”

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Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha avviato un’indagine sulle possibili irregolarità legate al concorso per dirigenti scolastici, partendo dalla situazione emersa in Campania.

In particolare, su richiesta del Ministro Giuseppe Valditara, è stata sollecitata una relazione dettagliata alla Direzione scolastica regionale. A seguito dei primi elementi raccolti, la stessa Direzione ha deciso di sospendere le sessioni orali del concorso, che non erano ancora iniziate.

Le interrogazioni parlamentari dalle opposizioni

Sono, in totale, 5 le interrogazioni parlamentari presentate dai gruppi Avs, M5S e Pd ai ministri Valditara e Zangrillo in relazione alle criticità emerse nel concorso per dirigenti scolastici. Tra queste, l’interrogazione avanzata dal deputato napoletano Francesco Emilio Borrelli (AVS), che segnala presunte irregolarità nella gestione delle prove scritte in Campania. Secondo quanto riportato, le tracce sarebbero state trasmesse dal Cineca agli USR con 48 ore di anticipo, circostanza che, se confermata, per le opposizioni solleverebbe dubbi sulla trasparenza dell’intero iter selettivo.

Conflitto d’interesse e disuguaglianze segnalate in Campania

Anche Antonio Caso (M5S), capogruppo in commissione Cultura, ha denunciato possibili conflitti di interesse e mancate tutele per i candidati con disabilità. Tra le situazioni segnalate, Caso sottolinea “la mancata concessione delle misure compensative previste dal bando, rapporti di parentela, collaborazioni professionali pregresse, commissari che esaminano colleghi, nonché candidati e membri di commissione che in passato si sarebbero scambiati i ruoli di esaminatore ed esaminato”. Per il deputato, queste situazioni violerebbero i principi di imparzialità e equità previsti dalla normativa.

Appello per la trasparenza, Manzi (PD): “Intervenga Valditara”

Anche la responsabile nazionale scuola del Partito Democratico, Irene Manzi, ha richiesto un intervento urgente del Ministro per chiarire le criticità segnalate. Secondo quanto dichiarato, le numerose segnalazioni giunte da diverse regioni italiane solleverebbero dubbi significativi sulla correttezza della procedura selettiva. “Abbiamo depositato – ricorda la deputata – varie interrogazioni a camera e senato per evidenziare ciò che sta accendendo nelle Regioni: le molte irregolarità denunciate, infatti, inficerebbero i principi di trasparenza e buon andamento dell’amministrazione e comprometterebbero garanzie di imparzialità ed equità di trattamento tra candidati. Chiediamo a Valditara di intervenire il prima possibile e chiarire cosa intenda fare per verificare eventuali irregolarità e tutelare i diritti di tutti i candidati”.

Impegno per la trasparenza

Sulla vicenda si è espresso anche il Ministero. Ha, infatti, comunicato che valuterà le misure necessarie da adottare presso le sedi competenti, al fine di assicurare il rispetto delle regole e la trasparenza delle procedure concorsuali.

“Se dovessero evidenziarsi illeciti di rilievo penale – ha dichiarato Valditara – provvederò personalmente a segnalare alla Procura della Repubblica e alla Procura della Corte dei conti per i profili con rilievo erariale”, sottolineando inoltre che non saranno tollerate opacità.

Giannelli (ANP): “Serve riflessione sulla gestione delle selezioni”

Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente dell’Associazione Nazionale Presidi (ANP), Antonello Giannelli. Pur mantenendo un atteggiamento prudente sulle vicende specifiche, Giannelli ha evidenziato un problema strutturale nella gestione dei concorsi pubblici in ambito scolastico“Sarà la magistratura a chiarire – ha dichiarato – abbiamo piena fiducia. Tuttavia, dobbiamo riflettere sulla sempre più problematica gestione dei concorsi che da tempo non riescono ad assicurare la regolarità delle procedure con conseguenti ritardi nelle assunzioni e nell’erogazione di un servizio fondamentale”.

Situazione nelle altre Regioni

Nell’ambito delle procedure concorsuali, il Ministero ha precisato che:

  • le commissioni d’esame vengono nominate a livello regionale e non da un organismo centrale;
  • le prove orali stanno procedendo regolarmente nella maggior parte delle Regioni italiane.

In parallelo, è stato segnalato che sono attualmente in esame alcuni ricorsi legati alle prove scritte, in particolare in Lazio, Puglia e Calabria.

In altri casi, segnala sempre il Ministero che i ricorsi in Veneto e Abruzzo siano stati respinti. È bene precisare che, in Veneto e Abruzzo, è stata respinta la richiesta di sospensione cautelare finalizzata a ottenere la partecipazione a un’eventuale prova suppletiva orale, poiché i giudici hanno sottolineato che i ricorsi (si legge in alcune ordinanze) “non fossero sorretti da fumus boni iuris”, ossia non presentassero elementi giuridici sufficienti a far ritenere, in via preliminare, che le pretese fossero fondate. Si attende comunque una pronuncia nel merito.

Lazio, anomalie sulla gestione delle prove

In particolare, secondo quanto ricostruito da Repubblica, nel Lazio i ricorrenti hanno evidenziato criticità nella gestione dell’anonimato e delle procedure di correzione. Le problematiche includono: riconoscibilità dei candidati, utilizzo di firme olografe, pubblicazione tardiva delle griglie di valutazione, e valutazioni effettuate con tempistiche ridotte. Alcuni candidati tutelati dalla legge 104 sarebbero stati assegnati allo stesso istituto, in apparente violazione dei principi di inclusione. Inoltre, è stato segnalato che una presidente di commissione avrebbe recentemente tenuto un corso di formazione, creando un possibile conflitto di ruolo.

Calabria, violazione delle regole d’esame

In Calabria, invece, le contestazioni riguardano la presenza non autorizzata di codici durante le prove, accessi irregolari a materiali vietati, e discrepanze negli orari di correzione e generazione dei documenti. In base alla ricostruzione de La Repubblica, alcune firme sui verbali non coinciderebbero con i nominativi dei redattori ufficiali. Le informazioni sono emerse da una relazione prodotta dai candidati ricorrenti, che segnalano un quadro di gestione non trasparente e potenzialmente compromesso.

Sicilia, ricorso al TAR per incompatibilità

E ancora i colleghi de La Repubblica, segnalano che un ricorso al Tar Lazio è stato presentato anche dalla Sicilia con accuse di incompatibilità tra alcuni membri delle commissioni e i candidati esaminati. In particolare, alcuni commissari avrebbero tenuto corsi preparatori al concorso frequentati da candidati poi risultati vincitori. Le valutazioni dei compiti sarebbero apparse disomogenee, con voti più elevati nei primi giorni e progressivamente più bassi in seguito, alimentando sospetti sulla regolarità del criterio di selezione.

Monitoraggio continuo da parte del Ministero

Il Ministero ha assicurato che continuerà a monitorare attentamente la situazione, a tutela sia dell’integrità del sistema scolastico sia dell’impegno dimostrato dai candidati. “Il Ministero continuerà a vigilare attentamente nell’interesse della scuola italiana e dei partecipanti, che con sacrifici ed impegno sostengono le prove concorsuali”, ha concluso il Ministro.

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