Concorso Dirigenti Scolastici in Campania: rinviati sine die revisione e di valutazione delle prove scritte?
red – L’Associazioni Italiana Maestri Cattolici della provincia di Salerno ci comunica che sarebbero stare rinviate sine die le operazioni di revisione e valutazione delle prove scritte del concorso a 224 posti di Dirigente Scolastico in Campania. L’ultimo comunicato inerente la correzione è quello del 03 aprile, in cui la Commissione dichiarava di aver valutato circa 700 elaborati su un totale di 3640. Si attendono ulteriori precisazioni dell’USR, dato l’elevato numero di candidati coinvolti.
red – L’Associazioni Italiana Maestri Cattolici della provincia di Salerno ci comunica che sarebbero stare rinviate sine die le operazioni di revisione e valutazione delle prove scritte del concorso a 224 posti di Dirigente Scolastico in Campania. L’ultimo comunicato inerente la correzione è quello del 03 aprile, in cui la Commissione dichiarava di aver valutato circa 700 elaborati su un totale di 3640. Si attendono ulteriori precisazioni dell’USR, dato l’elevato numero di candidati coinvolti.
"L’ASSOCIAZIONE ITALIANA MAESTRI CATTOLICI della Provincia di SALERNO
Constatato che non si hanno notizie sullo stato di avanzamento delle procedure di revisione e di valutazione degli elaborati redatti dai 1820 candidati ammessi a sostenere le prove scritte del 14 e 15 dicembre 2011 del concorso a 224 posti di dirigente scolastico in Campania;
preso atto che, con decreto del 3 gennaio 2012 del direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Campania, furono designati i componenti di tre sottocommissioni che, unitamente alla commissione principale, determinavano l’assegnazione a ciascun nucleo valutativo di n. 455 coppie di elaborati, un numero decisamente inferiore alle 500 unità indicato dal comma 2 dell’articolo 7 del relativo bando di concorso del 13 luglio 2011 quale limite massimo previsto per una serena attività valutativa da parte di ciascuna commissione;
tenuto conto che i provvedimenti recentemente assunti in Campania, in materia di razionalizzazione della rete scolastica, determineranno, a partire dal prossimo primo settembre, la collocazione in posizione soprannumeraria di ben 112 dirigenti di ruolo da anni in regolare servizio con rapporto di lavoro a tempo indeterminato e, quindi, renderanno assolutamente non disponibili i 224 posti messi a concorso;
constatato che, a differenza di quanto verificatosi in quasi tutte le regioni del Paese dove sono stati avviati i colloqui orali dei candidati o dove stanno addirittura per concludersi tutte le operazioni concorsuali, dei tempi e delle procedure in atto in Campania non si hanno notizie ufficiali, contribuendo a favorire un complessivo clima omertoso contraddistinto dai ‘ si dice ‘ e dai ‘sembra’;
rilevato che le notizie che si ascoltano vanno da una presunta, parziale indisponibilità del presidente del concorso ad infittire il calendario delle sedute da dedicare alla revisione degli elaborati ad un ipotizzato intervento dell’amministrazione scolastica centrale, finalizzato a rallentare le operazioni concorsuali a causa dell’accertata, assoluta mancanza di posti da assegnare ai futuri vincitori;
constatato che il rinvio di fatto sine die della pubblicazione dell’elenco degli ammessi alimenta comprensibili, ingovernabili dinamiche emotive, nella maggioranza dei candidati che, superando consistenti difficoltà di natura familiare e di ordine economico – professionale, da anni si dedicano con serietà ad un sistematico impegno di studio e di ricerca, funzionale al raggiungimento dell’agognato traguardo concorsuale;
R I L E V A
a ) la mancata applicazione di quanto previsto, nell’ordine, dal Decreto Interministeriale n. 176/97, dagli articoli nn. 2 e 3 del DPR n. 233/1998, dal contestato art. 64 della legge n. 133/2008, integrato con l’art. 3 della legge n. 189/2008, dal conseguente dispositivo delle Sentenza n. 200/2009 della Corte Costituzionale, dall’art. 19 della legge n. 111/2011, ha prodotto la situazione attuale dei 112 dirigenti scolastici senza sede dal prossimo 1 settembre 2012 e dei potenziali 224 vincitori del concorso a dirigente scolastico bandito nel luglio 2011 che, nel migliore dei casi, dovranno attendere anni per trovare una sola sede scolastica libera di cui poter assumere il ruolo di rappresentante legale. E’ pur vero che i soggetti istituzionali chiamati direttamente in causa dal legislatore per redigere i piani provinciali e regionali di dimensionamento erano e rimangono le Province e le Regioni che, almeno in Campania, hanno preferito risultare latitanti o, comunque, inattive al riguardo anche grazie all’interessato silenzio delle Organizzazioni sindacali della scuola. Purtroppo risulta emblematico l’atteggiamento assunto dalla stessa amministrazione scolastica che, pur chiamata dal dettato dell’art. 3 del DPR n. 233/1998, ad un ruolo di promozione e, in caso di sostanziale indisponibilità da parte degli Enti Locali, di supplenza, ha preferito tacere, eludendo – di fatto – anche il contenuto del comma 5 del già richiamato articolo 64 della legge n. 133/2008 che testualmente recita: “ I dirigenti del Ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca, compresi i dirigenti scolastici, coinvolti nel processo di razionalizzazione di cui al presente articolo, ne assicurano la compiuta e puntuale realizzazione. Il mancato raggiungimento degli obiettivi prefissati, verificato e valutato sulla base delle vigenti disposizioni anche contrattuali, comporta l’applicazione delle misure connesse alla responsabilità dirigenziale previste dalla predetta normativa “. Il silenzio dell’amministrazione scolastica sulla mancata applicazione delle norme richiamate da parte degli Enti deputati ha contribuito, nella sostanza, a determinare un danno considerevole all’amministrazione finanziaria dello Stato, tenendo in vita per almeno dieci anni, nell’ambito territoriale della regione Campania, centinaia di istituzioni scolastiche autonome con una popolazione scolastica addirittura al di sotto delle 300 unità.
b) il discutibile ruolo svolto dal direttore generale per il personale scolastico del MIUR che, nonostante la diretta e maturata esperienza di reggente, in situazione di vacanza del titolare della Direzione dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Campania, nel sottoscrivere il bando del concorso a dirigente scolastico in data 13 luglio 2011, indicando nell’allegato 1 il numero di 224 posti disponibili nella regione Campania, eludeva di fatto il precedente e vigente decreto legge n. 98 del 06 luglio 2011, successivamente convertito nella legge n. 111/2011, contenente la soppressione delle istituzioni scolastiche autonome costituite separatamente da direzioni didattiche e scuole secondarie di primo grado e la conseguente loro aggregazione in istituti comprensivi costituiti con almeno 1000 alunni, ridotti a 500 per le istituzioni funzionanti nelle piccole isole, nei comuni montani e nelle aree territoriali contraddistinte da specificità linguistiche. Nel medesimo provvedimento legislativo si legge, inoltre, che nelle istituzioni scolastiche autonome costituite con un numero di alunni inferiore a 500 unità, ridotto a 300 per quelle operanti nelle piccole isole e comuni montani, non possono essere assegnati dirigenti scolastici con incarico a tempo indeterminato ( la successiva legge n. 183/2011, all’art. 4 – comma n. 69, eleverà i parametri rispettivamente a 600 e a 400 allievi ).
La discutibilità del ruolo svolto dal menzionato direttore generale nella vicenda in oggetto è confermata dalla sua nota n. 5889 del 13 luglio 2011, diretta ai direttori generali degli Uffici Scolastici Regionali, in cui testualmente scrive che “ fino a quanto ( sic ) non verranno attivati gli opportuni confronti e interlocuzioni in sede di Conferenza Unificata Stato – Regioni, nessun intervento o aggregazione di istituti potrà essere disposto “. Successivamente lo stesso direttore generale che, in precedenza (lettera n. 5889 del 13 luglio 2011 ), pur avendo richiamato in oggetto il ‘decreto legge n. 98 del 06.07.2011’ e le ‘ disposizioni urgenti per la stabilizzazione della finanza pubblica’, esprimeva riserve sullo stesso provvedimento in quanto andava ‘ ad incidere sulla sfera delle attribuzioni delle regioni’, aventi ‘competenza esclusiva in materia di dimensionamento della rete scolastica’, con nota n. 8220 del 07 ottobre 2011, cioè ad oltre due mesi di distanza, scriveva agli stessi direttori generali degli Uffici scolastici regionali e li sollecitava, ‘ considerato che la norma risponde a finalità di contenimento della spesa e al raggiungimento dell’obiettivo di stabilizzazione della finanza pubblica’, ad ‘assumere immediati contatti ( qualora non ancora posti in essere ) con i competenti Uffici regionali affinché venga data sollecita applicazione alla richiamata disposizione ‘.
c ) l’assurda, conseguente determinazione, assunta nel silenzio generale tra il direttore generale per il personale scolastico del Miur e il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale della Campania, di rinviare sine die le operazioni di revisione e di valutazione delle prove scritte del concorso a 224 posti di dirigente scolastico, producendo un incalcolabile danno di natura psicologica sui 1820 candidati in ansiosa attesa e predeterminando condizioni di oggettiva disparità di trattamento tra questi ultimi e le migliaia di colleghi candidati presso le altre regioni che, completando l’iter concorsuale prima delle vacanze estive, se dichiarati vincitori, potranno regolarmente assumere in data 1 settembre 2012 il ruolo e le conseguenti responsabilità di dirigente scolastico."