Concorso a dirigente, un bando lacunoso. Mancano i tempi per le prove scritte

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red – L’Associazione ADI ha intervistato il preside Rosario Drago sulle procedure del concorso a dirigente. Molte le carenze a livello formale, dalla mancanza del tempo per le prove scritte, ai tempi per iil colloquio o i criteri di valutazione delle prove scritte ed orali. Insomma, un bando che è un colabrodo. Certo è che se da un lato molti criticano quanti stanno, come lo SNALS o la Gilda Toscana, avviando ricorsi contro il concorso a dirigente, vero è dall’altro che l’amministrazione ha fatto ben poco per evitare che ciò avvenisse. Riportiamo lo stralcio di intervista al preside Drago.

red – L’Associazione ADI ha intervistato il preside Rosario Drago sulle procedure del concorso a dirigente. Molte le carenze a livello formale, dalla mancanza del tempo per le prove scritte, ai tempi per iil colloquio o i criteri di valutazione delle prove scritte ed orali. Insomma, un bando che è un colabrodo. Certo è che se da un lato molti criticano quanti stanno, come lo SNALS o la Gilda Toscana, avviando ricorsi contro il concorso a dirigente, vero è dall’altro che l’amministrazione ha fatto ben poco per evitare che ciò avvenisse. Riportiamo lo stralcio di intervista al preside Drago.

Drago: La prima cosa da rilevare sono le gravi carenze del bando. Il MIUR non ha fatto un bando, ha semplicemente ricopiato il D.P.R. 10 luglio 2008, n. 140 “Regolamento recante la disciplina per il reclutamento dei dirigenti Scolastici” (scarica il Pdf). Basterebbe un confronto con il Bando del 2004, per rendersi conto che mancano dei pezzi. Si è già detto che non è stato indicato il numero di candidati ammessi rispetto al numero di posti a concorso, ma non sono stati indicati nemmeno punti importanti che dovevano invece essere esplicitati, quali:

1) tempo concesso per le prove scritte. Il tempo va precisato e va correlato all’impostazione delle prove. Se si ha in mente il solito maledetto tema scolastico, verranno concesse le tradizionali assurde 6 ore, se si ha in mente qualcosa di snello, correggibile in tempi rapidi e con criteri obiettivi, il tempo va più che dimezzato

2) Prima prova scritta. Mancano:
a) l’articolazione del “programma” su cui sarà impostata la prova, vagamente denominata elaborato,
b) la natura dell’elaborato, per non ricadere ancora una volta nel solito tema. Si tratta di un saggio breve? Sarà fornita, come auspicabile, un’articolazione dell’argomento in domande, o cos’altro?
c) La lunghezza, che è questione dirimente, e che va indicata in righe o parole. Si ricordi che quanto più limitata è la lunghezza tanto più obiettive saranno le valutazioni.
d) I criteri di valutazione, che devono essere uniformi in tutte le regioni, come uniforme deve essere la struttura dell’elaborato. Per dirla in altre parole,occorre definire prove affidabili e valide che facilitino la correzione, l’applicazione di criteri trasparenti e, non ultimo, riescano a individuare non solo la correttezza della scrittura ma anche- per quanto possibile in mancanza di standard – le potenzialità direzionali del candidato;

3) Seconda prova scritta. Anche per questa prova (soluzione di un caso) mancano tutti gli elementi esplicitati sopra per la prima prova

4) Il divieto o meno di portare un manuale di leggi ecc.. Va dichiarato. Personalmente mi auguro che sia vietato,sia per la natura della prova, sia per l’uso “improprio” che finisce per essere fatto. Un manuale di norme può tutt’al più essere disponibile sul tavolo della commissione.

5) Prova orale. Mancano le indicazioni, che pur erano presenti nel bando del 2004, quali:
a) i tempi: il colloquio deve riservare al candidato non meno di 45’;
b) i criteri di valutazione: non solo la memoria, ma anche l’intelligenza, le capacità di ragionamento, l’apprendimento, l’attenzione, la capacità di analisi e di sintesi, la corretta comunicazione, ecc.

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