Concorso a dirigente in Lombardia, il Ministero presenta ricorso al Consiglio di Stato

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red – In una interrogazione parlamentare presso la VII commissione cultura alla Camera, il Ministero è stato interrogato sulla questione riguardante il concorso per diventare presidi in Lombardia che è stato bloccato dal tribunale a causa della relazione della legge sulla privacy determinata dall’uso di buste trasparenti che violavano l’anonimato dei partecipanti.

red – In una interrogazione parlamentare presso la VII commissione cultura alla Camera, il Ministero è stato interrogato sulla questione riguardante il concorso per diventare presidi in Lombardia che è stato bloccato dal tribunale a causa della relazione della legge sulla privacy determinata dall’uso di buste trasparenti che violavano l’anonimato dei partecipanti.

Una vittoria in tribunale che da molti è stata vista come un pericolo per il corretto inizio dell’anno scolastico in quanto, l’invalidazione delle percorso concorsuale, impedirebbe di coprire il Lombardia tutti i costi vacanti.

Sulla faccenda ha risposto alla Camera il sottosegretario Marco Rossi Doria. La risposta è apparsa alquanto scettica relativamente alla scelta dei giudici, dal momento che la violazione della privacy sarebbe del tutto ipotetica "non essendo emerso in concreto alcun elemento in grado di avallare l’ipotesi che la commissione giudicatrice abbia effettivamente violato la garanzia dell’anonimato".

Il Governo inoltre condivide l’intervento di quanti in questi giorni considerano gravi le conseguenze "che l’annullamento delle prove scritte del concorso avrebbe sulla posizione di coloro che hanno superato le medesime e sono stati inseriti nella graduatoria di merito e sull’organizzazione amministrativa perché la mancata nomina dei vincitori obbligherebbe ad affidare in reggenza una rilevante percentuale di scuole della regione." Inoltre, non ci sarebbero subbi sul fatto che "Le procedure concorsuali in argomento appaiono essersi svolte nel pieno rispetto della normativa vigente; per questa ragione è stato già proposto appello al Consiglio di Stato, che ha fissato la prima udienza nei prossimi giorni."

Infine, assicura che "sono in fase di valutazione dei competenti uffici tutte le eventuali misure da adottare per evitare le ripercussioni di un eventuale esito sfavorevole del giudizio."

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