Un concorso in cui a contare sarà la data di nascita per poter dire di avere assunti giovani quarantenni? Lettera
Federica Passuello – Gentile Redazione, vorrei denunciare il comportamento inammissibile del nostro Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, che si permette di annunciare che “Il profilo dell'insegnante che uscirà dal concorso è di una persona di nemmeno 40 anni, giovani che porteranno il proprio contributo al processo di innovazione”.
Federica Passuello – Gentile Redazione, vorrei denunciare il comportamento inammissibile del nostro Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, che si permette di annunciare che “Il profilo dell'insegnante che uscirà dal concorso è di una persona di nemmeno 40 anni, giovani che porteranno il proprio contributo al processo di innovazione”.
Già nella stesura iniziale del bando era comparso un vincolo al limite d’età dei 40 anni, poi prontamente tolto con la scusa del refuso. Mi può spiegare il Ministro come può affermare con certezza che i vincitori saranno tutti “giovani”?
Forse che la cosa è già stata decisa e pilotata? Il dubbio è forte: come verremo giudicati? Sulla base del merito o della data anagrafica? D’altro canto il comportamento del Ministero è stato chiaro fin dall’inizio: considerato che la maggior parte dei precari storici sono ultraquarantenni ed impegnati nella scuola, prima fa uscire il bando con tre mesi di ritardo e pretende di fissare le prove scritte nel giro di due mesi lasciando pochissimo tempo per studiare; poi fissa le prove nel periodo finale dell’anno dove il carico di lavoro si fa notevole tra riunioni, lavoro con i ragazzi in classe e preparazione dell’esame di maturità ed infine impone un programma di studio mastodontico, aggiungendo la prova di inglese, in modo di favorire chi è fresco di studi ed ha il tempo materiale per concentrarsi nella preparazione. Per evitare poi qualsiasi problema pensa ad una modalità di prova dove la discrezionalità della correzione sarà massima e assolutamente opinabile.
Bene, vorrei far notare al Ministro Giannini che quarant’anni li avevo anch’io dieci anni fa e non sono di ruolo, non per mia cattiva volontà, ma perché lo Stato non ha più organizzato concorsi pubblici nel frattempo. Appena c’è stata la possibilità mi sono abilita con il TFA e ritengo veramente offensivo che la mia professionalità anziché valorizzata ed apprezzata venga letteralmente buttata nel cestino.
Cordiali saluti.
Una precaria cinquantenne.