Concorso 2016, alcuni docenti vincitori non abilitati. Emendamento FdI al Milleproroghe per conseguire abilitazione e mantenere ruolo
Venerdì sono scaduti i termini per presentare gli emendamenti al Decreto Milleproroghe. Secondo fonti parlamentari dovrebbero essere circa 1300 quelli depositati. Di questi, quasi 600 provengono dalla maggioranza.
Tra quelli presentati da Fratelli d’Italia, c’è uno che mira a risolvere l’annosa questione che si trascina da quasi un decennio della posizione di quei docenti non abilitati che hanno partecipato con riserva in virtù di provvedimenti cautelari ai concorsi indetti con decreti del 23 febbraio 2016 per il personale docente della scuola secondaria di primo e secondo grado, superando le prove scritte e orali ed essendo successivamente immessi in ruolo ma la cui posizione è stata poi travolta da pronunce giurisprudenziali negati.
Il dibattito giuridico ha visto sentenze discordanti riguardo alla legittimità dell’ammissione di questi soggetti ai concorsi, con una parte che riconosce il consolidamento della loro posizione e un’altra che ne nega la legittimità.
La proposta normativa mira a regolamentare la situazione di chi, oltre ad aver superato le prove concorsuali, è stato immesso in ruolo e ha prestato servizio per almeno tre anni. Un ulteriore requisito richiede il conseguimento di 30 CFU o CFA come specificato dal decreto legislativo n. 59 del 2017.
Il comma 3-bis della proposta prevede la conferma in ruolo dei docenti ancora in servizio al momento dell’entrata in vigore della norma, con il mantenimento dell’anzianità, a condizione del conseguimento dei 30 CFU. Il comma 3-ter, invece, regola la situazione di coloro che hanno subito revoca della nomina o risoluzione del contratto, prevedendo la loro immissione in ruolo dal 1° settembre 2024, con precedenza nelle operazioni di mobilità e immissione per l’anno scolastico 2024/2025, a patto che soddisfino determinate condizioni.
La platea dei beneficiari è stimata in 412 soggetti. Un’analisi dettagliata mostra che, dei 1.310 docenti immessi in ruolo dopo il concorso 2016, 898 hanno ricevuto sentenze favorevoli, 239 sfavorevoli, 95 con esiti parzialmente favorevoli, 55 con esiti non verificabili e 23 con giudizi pendenti. Tra questi, il comma 3-ter si rivolge specificamente a 125 docenti che hanno subito la risoluzione del contratto.
L’approvazione della norma non comporta oneri aggiuntivi per la finanza pubblica. Inoltre, la proposta non influisce sulle facoltà assunzionali del Ministero, poiché riguarda soggetti già in servizio. L’acquisizione dei 30 CFU o CFA, necessaria per l’attuazione della norma, avverrà a carico dei partecipanti, in conformità alle disposizioni vigenti.