Concorsi scuola, il duro affondo di Giannelli: “La soluzione è permettere le assunzioni dirette da parte delle scuole, così si fa all’estero. Attuale sistema ha fallito”

La crisi che pervade il sistema scolastico è un problema atavico, secondo Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi.
In un’intervista a TgCom24, Giannelli ha evidenziato come l’Italia investa una percentuale di Pil nella scuola significativamente inferiore rispetto ad altri paesi dell’Unione Europea. “Non c’è abbastanza coraggio per affrontare questioni che risalgono molto indietro nel tempo”, ha dichiarato.
Uno dei nodi centrali è il sistema di assunzione del personale docente e non docente. Giannelli critica apertamente l’insistenza sui concorsi centralizzati, che storicamente hanno dimostrato di essere inefficienti. “Continuiamo ad insistere con concorsi centralizzati che nei decenni hanno dimostrato di aver fallito”, sottolinea.
L’altro problema è il precariato, una condizione lavorativa instabile che affligge una percentuale rilevante di insegnanti e addetti ai lavori. “I posti ogni anno disponibili sono 30/40mila, vuol dire 100mila in tre anni e noi i concorsi da 100mila posti non riusciamo a farli ogni tre anni, quindi si continua con il precariato,” aggiunge Giannelli.
Per Giannelli, la soluzione potrebbe risiedere nell’adozione di assunzioni dirette da parte delle scuole, un modello già efficace in altri paesi. “Se il preside rischia il suo posto di lavoro perché assume qualcuno di incapace, si può stare tranquilli che ci penserà bene,” afferma.
Sull’emergenza Covid, Giannelli afferma: “Non c’è un allarme Covid. L’allarme lo devono lanciare le autorità sanitarie se ce n’è bisogno e in questo momento l’allarme non c’è. C’è una risalita di casi, ma come hanno detto tutti gli immunologi è assolutamente normale, è quello che ci si attendeva, i sintomi sono molti blandi e i numeri sono più bassi che in passato. Quindi nessuna preoccupazione”.