Concorsi scuola, fonti Ministero: non penalizzeranno i giovani laureati

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Con riferimento al dibattito sui concorsi per la scuola, fonti del ministero dell’Istruzione precisano che non vi è alcuna intenzione di penalizzare i giovani, né avranno questo effetto i contenuti del decreto legge 44/2021.

Il ministero sta lavorando, come più volte dichiarato anche dal ministro Patrizio Bianchi, per tenere insieme la necessità di dare risposte al precariato con quella di creare un percorso stabile, virtuoso e innovativo di accesso all’insegnamento.

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Nei giorni scorsi si era espresso sul tema anche Manuel Tuzi, deputato del Movimento 5 Stelle, contrario all’assunzione per titoli perché penalizzante per i giovani. “È giusto che chiunque voglia possa partecipare ai concorsi pubblici e avere la possibilità di dimostrare le proprie capacità a prescindere da titoli o da esperienze lavorative” ha detto Tuzi.

Cosa prevede il Recovery plan

L’attuale sistema di reclutamento degli insegnanti – si legge nel testo – richiede una revisione finalizzata a poter coprire, con regolarità e stabilità, le cattedre disponibili con insegnanti di ruolo. Tale misura ha l’obiettivo strategico di comportare un significativo miglioramento della qualità del sistema educativo del nostro Paese che non può non passare attraverso un innalzamento delle professionalità del personale scolastico. Il processo normativo sarà avviato nel 2021 e concluso nel 2022

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