Concorsi scuola, è caos. Turi (Uil Scuola): “Ci sono 200 mila precari che aspettano. Una prova a crocette non seleziona il merito”

La maggioranza sembra spaccarsi davanti al tema reclutamento docenti e nuovi concorsi pubblici, alla luce del nuovo decreto Brunetta. Da una parte il Movimento Cinque Stelle strenuo difensore delle procedure ordinarie e dall’altro la Lega (ma anche il Pd) che invece spingono per un concorso per titoli e servizi, una modalità in effetti prevista dal nuovo corso stabilito dal decreto 44/2021. Sul tema interviene. Pino Turi, segretario generale della Uil Scuola, che critica la posizione pentastellata.
“E’ veramente singolare vedere come una forza politica si faccia interprete delle preoccupazioni dei candidati ai concorsi, che il ministro Brunetta, a giusta ragione, ha cambiato per dare le risposte di interesse pubblico e non privato in base ad un accordo con il sindacato – osserva il segretario generale della Uil Scuola in merito all’interrogazione promossa dai deputati M5S in Commissione Cultura.
“Il ministro Brunetta – a cui non abbiamo mai risparmiato critiche, commenta Turi – ha il coraggio di invertire la narrazione e dice in chiaro che una prova preselettiva a crocette che ammette ad un concorso che magari dura anni, nella maggiore parte delle volte è completamente stravolto dalla magistratura è un errore e che bisogna cambiare. Il merito è ben altra cosa. Avere un curriculum, fatto di titoli certificati e di esperienze lavorative, non è di per sé prova di merito? O è merito superare quiz a crocette che lasciano il tempo che trovano?”
Secondo Turi, infatti, bisogna guardare al “precariato che non è limitato ad un solo anno di servizio”, spiega il sindacalista, “ma a decenni. Intere generazioni in attesa, magari quelle stesse che si stanno laureando e che pretendono anche legittimamente, di prenotare un posto nella scuola, senza voler attendere nel turn over che ci sarà nei prossimi anni”.
In questo modo “si lascia in colpevole attesa, sia chi aspira ad un posto, sia chi lo sta già svolgendo con un regolare contratto a tempo“, insiste Pino Turi che prosegue facendo notare come “nessuno ci potrà mai convincere che un docente che cambia scuola e classe tutti gli anni per sopperire alla mancanza di un reclutamento stabile sia giustificabile e sia tollerabile”.
“Ciò che non è tollerabile è la prenotazione di un posto da lasciare vuoto come quello su un aereo e pensare anche che la compagnia dia anche profitti. Ciò che serve è una programmazione sul reclutamento in base al turn over e sulla base della realtà“, prosegue il segretario Uil Scuola che conclude: “Guardare alla realtà significa superare le posizioni pregiudiziali ed ideologiche“.
I nuovi concorsi pubblici
Con il decreto legge n. 44/2021 sono state definite le nuove regole per sbloccare i concorsi già banditi, per quelli che saranno banditi durante lo stato di emergenza e per quelli a regime. All’insegna della massima sicurezza, grazie al nuovo Protocollo validato dal Cts, della digitalizzazione e della semplificazione.
Ricordiamo che i posti previsti dalla Dipartimento della Funzione Pubblica sono infatti 91.000, tra posti messi a bando o da bandire.
I concorsi attesi già banditi
- concorso ordinario secondaria primo e secondo grado, 33.000 posti
- concorso ordinario per infanzia e primaria 12.861 posti
Previsto anche il VI ciclo TFA sostegno, per il quale sono previsti 6.191 posti
Ancora da bandire
- concorso IRC
- concorso Dirigente Tecnico
Il Ministero, in verità non si è espresso nel merito ancora sul tema dei concorsi. Gli USR continuano a pubblicare il numero delle domande pervenute per i concorsi ordinari, segno che si lavora alla preselettiva. Ma al momento restiamo nel campo delle ipotesi.