“Con Lettere farai la fame, cambia strada o sarai precario a vita”, dissero i prof. Il content creator: “Li ascoltai, ma poi la letteratura ha vinto

Davide Avolio, 25 anni, creator digitale famoso su TikTok per i suoi contenuti dedicati alla poesia e alla letteratura, si prepara a pubblicare il suo primo romanzo.
In un’intervista al Corriere della Sera, Avolio ha raccontato la sua particolare esperienza scolastica, segnata da una scelta universitaria iniziale dettata più dalla paura del futuro che da una reale vocazione. “Al liceo, i professori mi terrorizzarono. Quando espressi il desiderio di iscrivermi a Lettere Moderne, la risposta fu categorica: ‘Con quella laurea farai la fame'”, ricorda Avolio. Influenzato da questi avvertimenti, il giovane si iscrisse a Giurisprudenza, una scelta definita “per imposizione”.
Dalla legge alla passione: il ritorno alla letteratura
Nonostante la laurea in Legge, la passione per la letteratura ha avuto la meglio. “Dopo la laurea in Giurisprudenza, mi sono iscritto di nuovo all’università, seguendo quella che sarebbe dovuta essere la mia prima scelta”, afferma con decisione Avolio. Il suo successo sui social dimostra che la letteratura può trovare nuovi spazi anche in contesti apparentemente lontani. “Leggo poesie nei miei reels, catturando l’attenzione anche di chi non conosce Omero. Bisogna bilanciare i trend social con la letteratura, senza ‘abbassare’ la poesia né renderla elitaria”, spiega il giovane creator. Avolio ritiene che TikTok e Instagram, spesso considerati piattaforme frivole, possano diventare veicoli di diffusione culturale, come dimostra l’apprezzamento degli utenti per i suoi contenuti dedicati all’Iliade.
Dai banchi di scuola ai social network: i prof diventano influencer
L’era digitale ha trasformato radicalmente il modo in cui comunichiamo e interagiamo, influenzando anche il mondo dell’istruzione. Sempre più docenti, infatti, utilizzano i social network non solo per fini personali, ma anche come strumento didattico e di divulgazione culturale. Da Instagram a TikTok, da Facebook a YouTube, le piattaforme online si popolano di prof influencer che condividono lezioni, consigli, riflessioni e curiosità con studenti e appassionati di ogni età. Il fenomeno, in costante crescita, apre nuove prospettive per l’apprendimento e la comunicazione del sapere, ma solleva anche interrogativi e sfide che meritano attenzione.
Un nuovo modo di insegnare e imparare
I social network offrono ai docenti la possibilità di ampliare il proprio pubblico ben oltre le mura scolastiche, raggiungendo studenti di diverse realtà e creando community online basate sulla condivisione del sapere. Attraverso video, post, stories e dirette live, i prof influencer possono spiegare concetti complessi in modo semplice e accattivante, stimolando la curiosità e il dibattito tra gli utenti. Inoltre, l’utilizzo di strumenti digitali innovativi permette di personalizzare l’apprendimento e di adattare i contenuti alle esigenze dei diversi studenti, rendendo lo studio più interattivo e coinvolgente. La flessibilità dei social media consente inoltre di superare i limiti di tempo e spazio delle lezioni tradizionali, offrendo agli studenti la possibilità di accedere ai materiali didattici in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo.
Le sfide e le criticità
Nonostante le numerose opportunità offerte dai social network, l’attività dei prof influencer presenta anche alcune criticità. Innanzitutto, la gestione della privacy e la protezione dei dati degli studenti rappresentano un aspetto fondamentale da considerare. È importante, inoltre, garantire la qualità e l’affidabilità dei contenuti condivisi online, evitando la diffusione di informazioni errate o fuorvianti. Un altro aspetto da non sottovalutare è il rischio di semplificazione eccessiva dei contenuti, che potrebbe compromettere la rigorosità scientifica e la profondità dell’apprendimento. Infine, la crescente pressione mediatica e la necessità di produrre contenuti virali possono influenzare negativamente la libertà di espressione e l’autonomia didattica dei docenti.